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Carovita, perché anche il latte costa il 20% in più?

Il latte in Italia è rincarato del 20%

Un'equazione che spiega meglio di ogni frase il momento: i costi di di produzione salgono del 56%, più dei ricavi: perché anche il latte costa il 20% in più

Il carovita incombe sull’Italia anche come effetto collaterale della guerra in Ucraina, ma perché anche il latte, che non è certo il grano o il petrolio, costa il 20% in più? La “tempesta perfetta” di un comparto che risente di tutti i punti chiave della crisi economica è quella che forse minaccia di più le tasche degli italiani perché gli aumenti sono infinitesimali sul prezzo finale ma costanti. Il dato è che la filiera del del latte alimentare, dalla stalla al supermercato, in crisi lo era già da prima del 24 febbraio e perfino prima del covid. Ovvio però che l’arrivo di questi due grandi eventi ultra nazionali hanno incentivato i guai pregressi. 

Perché adesso anche il latte costa di più?

In stalla l’aumento medio dei costi di produzione è del 56% e i ricavi non lo coprono. Basti pensare che il settore dell’industria paga fino al 30% in più il latte al produttore, ma non basta. Lo ha confermato a Sky News l’ad di Sterilgarda Nando Sarzi: “La situazione è drammatica in questo momento, abbiamo un problema sia di qualità che di prezzo. Nei supermercati la merce si trova però andremo incontro a difficoltà di reperimento”. Il dato numero due è che l’Italia non è autosufficiente nella produzione di latte alimentare e che gli acquisti domestici sono complessivamente in calo, mediamente del 2-3%. Cosa sta calando? 

Assolatte: “Costi di produzione esplosi”

L’acquisto di latte fresco e UHT a favore del delattosato e lunga conservazione. Massimo Forino di Assolatte l’ha spiegata seccamente: “I costi di produzione nell’ultimo anno sono aumentati e i fattori di produzione sono esplosi a partire dallo stesso latte alla stalla che è passato da 37-38 centesimi al litro a 45, con molti casi a 48 cent al litro. Quindi con un aumento solo della materia prima del 30%. Ma poi c’è la carta, il cartone, l’energia”. Coldiretti ne è certa: sul comparto si è abbattuto un vero e proprio tsunami determinato dall’effetto congiunto dell’aumento dei costi energetici e dei mangimi”.