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Carrara, operaio muore colpito da un blocco di marmo

Operaio morto sul lavoro a Carrara

L'uomo aveva un contratto di soli 6 giorni, stipulato il 9 luglio. Aperte le indagini sulla sicurezza sul lavoro all'interno delle cave.

Luca Savio, operaio di 37 anni, è morto a Marina di Carrara, schiacciato da un blocco di marmo. L’uomo stava lavorando in un deposito vicino alle cave. Sembra che, per cause ancora da chiarire, il blocco si sia mosso e abbia colpito l’uomo al torace: inutili i tentativi di rianimarlo per più di mezz’ora. Lascia la moglie e un figlio in tenera età. I carabinieri e il personale dell’Asl indagano per ricostruire l’esatta dinamica della vicenda.

Contratto di 6 giorni

I sindacati della Cgil hanno fatto sapere che Luca Savio era stato assunto con un contratto di appena 6 giorni, iniziato il 9 luglio. Prima di allora, aveva lavorato a tempo determinato per una ditta di autogru. Il portavoce del sindacato ha definito la morte dell’operaio come una tragedia che indica il “fallimento di tutta la nostra comunità”, incapace di assicurare la necessaria sicurezza sul lavoro.

Maggiore sicurezza

Stefania Saccardi, assessore al diritto alla salute di Carrara, ha lamentato la scarsa sicurezza offerta agli operai e agli altri dipendenti delle cave. “È davvero doloroso registrare un infortunio mortale in un settore in cui tanto abbiamo fatto per aumentare la sicurezza e accrescere la consapevolezza di lavoratori e datori di lavoro“, ha dichiarato la Saccardi. “In tutti questi anni abbiamo messo in campo interventi concreti ma evidentemente tutto questo non è ancora sufficiente. Per migliorare la sicurezza nelle cave e nel settore del marmo è necessaria una stretta collaborazione tra lavoratori e datori di lavoro, una vera alleanza tra tutte le figure dell’impresa. E i controlli devono essere assidui e costanti”.

Sull’argomento si sono pronunciati anche i rappresentanti del Movimento Cinque Stelle della regione Toscana. “Occorrerà fare piena chiarezza sulle cause dell’incidente fatale e rafforzare ulteriormente le misure di sicurezza in questi luoghi di lavoro particolarmente a rischio. È intollerabile che si continui a morire sul posto di lavoro. Occorre l’impegno di tutte le Istituzioni e di ogni schieramento politico per porre fine a questo tragico bollettino di guerra”.

I precedenti alle cave

Luca Savio è il secondo lavoratore morto nel 2018 nei complessi di estrazione di Carrara. A maggio, ha perso la vita Luciano Pampana, 58 anni. L’uomo è morto nella cava di Fordichiara B, nel bacino di Fantiscritti, schiacciato da una pala meccanica. Il sindaco ha proclamato il lutto cittadino e i sindacati hanno indetto uno sciopero di otto ore per protestare contro la mancanza di sicurezza.

Solo pochi giorni prima, si era verificato un altro incidente, questa volta non mortale. Nel bacino di Colonnata, cava numero 172, un operaio è scivolato mentre stava usando l’escavatore. La caduta gli ha provocato un trauma cranico e una commozione cerebrale: i soccorsi lo hanno portato all’ospedale di Pisa in eliambulanza.