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Casa Bianca, portavoce commossa alla domanda di uno studente

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Sarah Sanders ha trattenuto le lacrime rispondendo in conferenza stampa a un 13enne che spiegava di temere per la sua vita mentre è a scuola.

Come rispondere a un bambino che afferma di temere per la sua vita e quella dei suoi compagni durante un qualsiasi giorno di scuola? Il difficile compito di trovare una spiegazione a questa domanda, o forse è meglio dire richiesta di aiuto, è toccata a Sarah Huckabee Sanders, incaricata dei rapporti con la stampa della Casa Bianca che è stata interrogata da Benje Choucroun, un piccolo giornalista di 13anni nonché studente. Il ragazzo ha messo la portavoce di fronte alla paura che molti alunni degli Stati Uniti devono affrontare ogni giorno in seguito ai tanti casi di sparatorie che hanno colpito le scuole americane di recente. Rispondendo al quesito, Sanders ha dovuto trattenere le lacrime mentre ammetteva che “non c’è niente di più spaventoso del non sentirsi al sicuro mentre si è a scuola”.

Casa Bianca, commossa alla domanda di un bambino

È difficile trovare le parole per commentare la serie di stragi che continua a colpire le scuole americane, sempre più spesso luogo di episodi imprevedibili e improvvisi compiuti da squilibrati e che costano la vita a tanti innocenti.

Ancora più complicato è dare una risposta sensata a un bambino che spiega di sentirsi in pericolo semplicemente trovandosi tra le mura della propria scuola, una realtà che dovrebbe proteggerlo e aiutarlo a crescere.

L’ingrato compito di trovare una risposta a questo caos che travolte gli Stati Uniti è toccato a Sarah Huckabee Sanders, responsabile dei rapporti con la stampa della Casa Bianca. Durante una conferenza stampa tenuta mercoledì 30 maggio, tra i giornalisti presenti c’era anche Benje Choucroun, uno studente di 13 anni nonché giovane reporter per il “Time for Kids”.

In un video diventato subito virale, si può vedere il ragazzino alzare la mano per prendere la parola e procedere poi con la sua domanda. Dopo aver raccontato di una recente esercitazione di emergenza tenuta nella sua scuola, il 13enne ha continuato: “Una delle cose che influisce sulla salute mentale mia e dei miei compagni è la preoccupazione che qualcuno ci possa sparare mentre siamo a scuola. Mi può spiegare cos’ha fatto e cosa farà questa amministrazione per prevenire queste tragedie senza senso?”.

Una domanda candida, che sottolinea ancor di più l’assurdità della situazione di timore vissuta da milioni di studenti americani ogni giorno. Pur cercando di dare una risposta precisa, Sanders non ha potuto fare a meno di commuoversi e ha dovuto soffocare le lacrime durante la sua spiegazione: “Per un bambino, e ovviamente anche per un genitore, non c’è niente di più spaventoso del fatto di non potersi sentire sicuro a scuola, e ti chiedo scusa per questo”, ha esordito la portavoce, fermandosi per contenere la commozione. “Questa amministrazione prende il problema molto seriamente, e la commissione per la sicurezza nelle scuole si riunirà di nuovo questa settimana per discutere il meglio che si possa fare per proteggere i bambini nelle nostre scuole”.