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Caso Ciro Grillo, i genitori della ragazza: "Nel video il suo corpo mostrato come un trofeo"

Caso Grillo, il video dello stupro della ragazza

I genitori della ragazza che ha denunciato il figlio di Beppe Grillo e tre amici per violenza sessuale scrivono una lettera. Vediamo nel dettaglio.

Il caso di Ciro Grillo e dei suoi tre amici ha toccato un pò tutti: sembrerebbe che i tempi dell’inchiesta si stiano allungando. Al momento si sta indagando sull’atto di violenza sulla seconda ragazza.

Caso Ciro Grillo, parlano i genitori della ragazza stuprata: “Nel video il suo corpo mostrato come un trofeo”

In queste ultime ore i genitori della ragazza che ha accusato di stupro Ciro Grillo ed i suoi tre amici, hanno scritto una lettera, divulgata attraverso l’avvocata Giulia Bongiorno: 

Non è facile rimanere in silenzio davanti alle falsità che si continuano a scrivere e a dire sul conto di nostra figlia, aggiungendo dolore al dolore: il nostro e il suo. D’altro canto, sarebbe fin troppo facile smentirle sulla base di numerosi atti processuali che sconfessano certe arbitrarie ricostruzioni e che, per ovvie ragioni, non possono essere resi pubblici. Abbiamo appreso, inoltre, che frammenti di video intimi vengono condivisi tra amici, come se il corpo di nostra figlia fosse un trofeo: qualcosa che ci riporta a un passato barbaro che speravamo sepolto insieme alle clave. Confidiamo nel fatto che tutto questo fango sarà spazzato via facendo emergere la verità. In ogni caso, la fiducia nella giustizia e il rispetto per le istituzioni, che ci hanno guidato finora e che continueranno a guidarci in futuro, non significano che siamo spettatori passivi: abbiamo conferito mandato al nostro legale di agire in sede giudiziaria contro tutti coloro che a qualsiasi titolo partecipano e parteciperanno a questo deplorevole tiro al bersaglio”.

Proprio in merito al video, si è espresso uno degli indagati, Lauria, il quale è stato intervistato da Non è l’Arena:

Nel video si vede proprio che la ragazza, uno, sta benissimo. E due che noi non costringiamo niente. Non l’abbiamo costretta a bere la vodka, è stata proprio lei a prendere la bottiglia. Da sola e per sfida. Perché noi non riuscivamo a berla e lei per sfida ha detto: dai ce la faccio e se l’è bevuta tutta, ‘gocciolandola’. Ma alla fine non era tanta, era un quarto di vodka… Non lo so adesso. ‘Dai, che ce la faccio’ e se l’è bevuta. E poi è andata a dire che l’ho presa io per la gola… “.

Caso Ciro Grillo: spuntano nuove foto che accusano i 4 genovesi

Attualmente Gregorio Capasso, il Procuratore di Tempio Pausania, è alle prese con la ridefinizione del capo di imputazione su alcuni degli indagati. Sembra, infatti, che sia in fase di cambiamento la posizione di alcuni dei quattro giovani accusati dello stupro: in particolare, ad essere in fase di modifica è il secondo capo di imputazione. Quest’ultimo riguarda una serie di foto che ritraggono in alcuni casi due dei ragazzi, in altri casi tre, con i genitali scoperti appoggiati sul capo della seconda ragazza, R.M, amica di S.J., che dorme. In altre foto, invece, molto più sfocate, non si riesce a riconoscere il volto dei giovani coinvolti. Ovviamente recentemente i ragazzi sono stati nuovamente interrogati in segreto negli uffici della piccola procura della Gallura. Francesco Corsiglia, uno di loro, ha detto che egli quella sera stava dormendo e ha cercato di dimostrare ciò, sottolineando che lui non compare in nessuna delle foto sopra citate. Conclusisi gli interrogatori, Capasso assieme alla pm Laura Bassani, si è rimesso al lavoro per arrivare ad un punto della situazione. Purtoppo, al momento manca ancora una consulenza con Marco Salvi, professionista incaricato dalla difesa di Beppe Grillo. Salvi ha solo precedentemente dettp che: 

Sulle carte, non devo certo periziare la ragazza. Con a disposizione gli atti dell’indagine, la documentazione, le testimonianze ed eventuali certificazioni sanitarie, il mio compito sarà cercare di capire, dal punto di vista medico legale, le sue condizioni psicofisiche al momento del fatto”.

Ma di tutti questi collagamenti sul tavolo della Procura non è ancora compraso nulla.

Caso Ciro Grillo, la controffessiva degli accusati: “Lei era consenziente”

Insomma, per quanto l’indagine si fosse conclusa circa 5 mesi fa, è stata riaperta anche per l’aggiunta di nuovi particolari a carico di Ciro e dei suoi amici. Infatti, negli atti gli inquirenti parlano di schiaffi sulla schiena e sulle natiche di S.J., colei che ha ammeso lo stupro al rientro dalla Sardegna. La ragazza era andata anche alla clinica Mangiagalli di Milano per farsi visitare; successivamente ha esposto denuncia nei confronti dei quattro genovesi, raccontando nei minimi particolari di essere stata costretta a bere della vokda e poi ad avere rapporti sessuali in camera da letto e nel box del bagno. Parole che solo a leggerle fanno venire i brividi. Al fine, comunque, di dimostrare che questi racconti siano veri sono venuti a galla molti selfie che per la Procura proverebbero la violenza di gruppo. Violenza che i quattro amici negano, dicendo che la ragazza era consenziente. Non a caso, per rafforzare questa tesi, i giovani hanno raccontato ai magistrati che dopo il primo rapporto, la fanciulla e il primo ragazzo, sarebbero andati insieme a comprare le sigarette. Al ritorno, lei avrebbe avuto rapporti consenzienti con gli altri tre. In aggiunta, dicono che nei giorni seguenti ci sarebbero stati scambi di messaggi con i ragazzi. Per cui, questa storia sembra abbia bisogno di ancora molto tempo per riuscire ad arrivare ad una conclusione ufficiale.