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Caso Cucchi, Cassazione: condanna annullata per i carabinieri Mandolini e Tedesco, prescrizione a luglio

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Caso Cucchi: con la nuova sentenza, la cassazione ha annullato la condanna per falso dei carabinieri Mandolini e Tedesco. Prescrizione fissata a luglio.

Caso Cucchi: con la nuova sentenza, la Cassazione ha annullato la condanna per falso dei carabinieri Roberto Mandolini e Francesco Tedesco. L’accusa di falso andrà in prescrizione a luglio 2022.

Caso Cucchi, Cassazione: condanna annullata per i carabinieri Mandolini e Tedesco, prescrizione a luglio

Nel pomeriggio di lunedì 9 maggio, i giudici della Cassazione hanno emanato la sentenza sul caso Cucchi in relazione ai carabinieri Roberto Mandolini e Francesco Tedesco, rispettivamente condannati in appello a quattro e a due anni e mezzo per le accuse di falso. A proposito dei due militari, per i quali era stato disposto il processo di appello bis, nelle motivazioni della sentenza sul caso Cucchi pronunciata dai giudici della Cassazione, è possibile leggere quanto segue: “I vizi motivazionali rilevati impongono l’annullamento della sentenza impugnata con rinvio per un nuovo esame ad altra sezione della Corte d’Assise d’appello di Roma”.

La prescrizione per l’accusa di falso alla quale devono rispondere i due carabinieri, come sottolineato sempre dai giudici, “si compirà non prima del 25 luglio 2022”.

Le motivazioni della sentenza emanata dai giudici

Con la sentenza emanata, i giudici della Cassazione hanno ritenuto fondati entrambi i ricorsi presentati e hanno sottolineato che la Corte territoriale, “nell’affermare l’oggettiva falsità del verbale di arresto di Cucchi e la colpevolezza degli imputati“, non avrebbe confutato “i rilievi mossi (…) riproponendone il percorso argomentativo oggetto di critica”.

Nelle motivazioni, inoltre, è stato precisato: “In realtà la Corte ha ricostruito la volontà dell’imputato dal comportamento tenuto da Mandolini nei giorni seguenti e più in particolare in quelli successivi alla morte di Cucchi dando apoditticamente per scontato che la preoccupazione di occultare quanto accaduto palesata dal medesimo in quel contesto fosse già insorta nell’immediatezza dei fatti, senza preoccuparsi di motivare sulla sua effettiva consapevolezza dell’entità delle conseguenze subite da Cucchi”.