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Caso Di Pietrantonio, l'ex fidanzato condannato a 30 anni

Di pietrantonio omicidio

Vincenzo Paduano, reo di aver ucciso e bruciato la sua ex ragazza e condannato inizialmente all'ergastolo, ha visto la pena ridotta in appello.

Vincenzo Paduano, guardia giurata 28enne accusato nel 2016 di avere strangolato e poi bruciato il corpo della fidanzata Sara Di Pietrantonio, 22 anni, è stato condannato a 30 anni di carcere. È questa la decisione della Corte d’Assise d’Appello, che ha ridotto così la pena dell’ergastolo che l’uomo aveva ricevuto in primo grado.

Di Pietrantonio, l’omicidio

Erano circa le 2.20 della notte del 29 maggio 2016, quando Sara di Pietrantonio, studentessa di 22 anni, stava rientrando a casa dopo aver lasciato l’abitazione del fidanzato a bordo della sua Toyota Aygo quando il suo ex ragazzo, Vincenzo Paduano, che aveva terminato il turno da guardia giurata, la speronò lungo un tratto di via della Magliana. Una volta costretta la ragazza a scendere dall’auto, sarebbe iniziata una discussione durante il quale Paduano avrebbe cosparso Sara di liquido infiammabile e, dopo averla inseguita e strangolata, dato fuoco al suo cadavere.

Dopo l’omicidio, il vigilantes è stato in carcere a partire dal primo giorno successivo all’uccisione di Sara, che era stata la sua fidanzata per un periodo di circa due anni terminato poche settimane prima del tragico episodio. Successivamente alla rottura, la Di Pietrantonio avrebbe intrapreso una nuova relazione con Alessandro Giorgi, scatenando la gelosia dell’ex.

Secondo l’accusa, infatti, Paduano pedinò di nascosto l’ex fidanzata per diversi giorni prima dell’omicidio, recandosi a casa del suo nuovo ragazzo, di un’amica e all’università, come ricavato dagli investigatori dal navigatore dell’auto del 28enne, che il 21 maggio 2016 aveva anche scritto a Sara messaggi di minaccia in cui affermava: “Ti rovino la vita a te e a lui (Alessandro Giorgi, ndr), tu devi soffrire come stai facendo soffrire me”.

Infine, la coppia si era rivista il 28 maggio, giorno precedente all’omicidio, e durante l’incontro la ragazza avrebbe ribadito ancora una volta la volontà di terminare la relazione.

Nel maggio del 2017 Vincenzo Paduano era stato condannato all’ergastolo con le accuse di omicidio volontario aggravato dalla premeditazione e dai futili motivi, stalking e distruzione di cadavere.

Martedì 8 maggio 2018, il 28enne aveva rilasciato delle dichiarazioni spontanee: “Non c’è giorno in cui mi chiedo come sia stato possibile. Mi vergogno profondamente di quello che ho fatto e Dio solo sa se vorrei essere perdonato da tutti. Come faccio a chiedere perdono se io stesso non mi perdono”. La madre di Sara Di Pietrantonio aveva risposto definendolo un “manipolatore”, aggiungendo che “dopo due anni di prigione vuole apparire come il classico bravo ragazzo che chiede scusa”.