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Caso Emanuela Orlandi, il fratello: "Siamo a una svolta. Io e il legale abbiamo elementi in mano"

Emanuela Orlandi fratello

Sono passati esattamente 39 anni dalla scomparsa di Emanuela Orlandi. Il fratello Pietro ha lanciato un appello a quanti sono a conoscenza del fatto.

A 39 anni esatti di distanza, il caso Emanuela Orlandi potrebbe essere arrivato ad una svolta decisiva. Lo ha fatto sapere il fratello Pietro. L’uomo, sentito da Adnkronos, ha spiegato che lui e l’avvocato sono in possesso di elementi chiave sulla vicenda: “Però ci serve la collaborazione di persone anche che lavorano in Vaticano…”, ha precisato.

Emanuela Orlandi, il fratello lancia un appello. Sul Vaticano: “Non vuole ascoltarci”

L’uomo ha proseguito spiegando a tale proposito che ha provato a mettersi in contatto con persone ritenute a conoscenza del fatto come il Cardinal Abril: “Uno di questi elementi consiste in alcuni messaggi Whatsapp tra due persone vicine a Papa Francesco su telefoni riservati della Santa Sede che parlano di movimenti legati a questa vicenda, di documentazioni su Emanuela, e dicono che ne era al corrente Papa Francesco e il cardinal Abril, che all’epoca era il presidente della commissione cardinalizia dello Ior”. Quest’ultimo – ha precisato – nonostante i diversi tentativi di contattarlo, non ha risposto: “Gli ho scritto un sacco di messaggi, ma non risponde”.

“Questa volta potrebbe essere quella giusta”

Pietro Orlandi sostiene di non avere ancora spento la speranza e che anzi, nonostante la disillusione non si è arreso: “Questa volta potrebbe essere quella giusta. Io la speranza la ho da sempre, ogni volta l’illusione si è trasformata in disillusione ma io non demordo, perché non c’è nessun potere che possa fermare la verità, anche se resta una sola persona a volerla e a pretenderla. E siccome in questo momento qui ce ne sono tante di persone, questo mi fa un immenso piacere e mi da speranza perché moltissime di queste nemmeno la conoscevano Emanuela. E dopo 39 anni, sono tutte qua”.