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Caso Juventus, "Condotte illecite legate a una situazione economica allarmante"

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Caso Juventus sulle condotte illecite: giudicata allarmante la situazione economica e nessuno sconto nel giudizio dei rei

Alla base delle condotte illecite di cui sono accusati Andrea Agnelli e altri undici ex membri del club bianconero sembra esserci una forte crisi di carattere economico, patrimoniale e finanziario.

I pm torinesi parlano di «contesto criminale»

Descrivono così i fatti oggetto dell’inchiesta sui conti della Juventus i pm torinesi: «Un contesto criminale di allarmante gravità, essendosi di fronte a condotte illecite, reiterate e protratte nel tempo per ben tre esercizi, di indubbio spessore ponderale, ramificate e diversificate». Si fa con queste parole riferimento a 440.887 milioni di rettifiche al patrimonio netto in tre esercizi. Nessuno sconto nelle valutazione dei reati, che «per le modalità effettive di realizzazione, delineano un’elevata pericolosità soggettiva dei rei, rendendo innegabilmente concreto il pericolo che gli stessi, qualora si presenti l’occasione, continuino a delinquere».

Un contesto di assoluta criticità

A conferma della grave situazione economica, il ricorso a ben due aumenti di capitale in soli due anni (2019-2021), per un importo complessivo di 700 milioni di euro, tuttavia insufficienti. A gravare su una situazione di crisi presente e futura, le posizioni debitorie non registrate e, quindi, non confluite in contabilità: aspetto particolarmente grave se si pensa al fatto che si tratta di una società per azioni.