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Caso Luca Morisi, Salvini: "Vicenda sospetta, attaccano lui per arrivare a me"

Salvini e Luca Morisi

Salvini infuriato per caso Morisi: "Attaccano Morisi per attaccare me". Il leghista ha poi parlato delle frizioni nel centrodestra.

Matteo Salvini ha definito “sospetta” la vicenda inerente a Luca Morisi. L’ex vice-premier sarebbe infatti convinto che stiano attaccando l’amico per arrivare a lui.

Caso Morisi, per Salvini è una vicenda sospetta  

Matteo Salvini l’ha definita una «vicenda molto sospetta», quella legata al suo ex social media manager Luca Morisi, parlando di come il processo si sia già svolto mediaticamente tra social e giornali in maniera «meschina».

«Attaccano Morisi per attaccare me, è un’inchiesta senza prove, un errore privato che non ha rilevanza penale. Se finisse senza alcun reato, nessun processo, chi gli restituisce la dignità?».

Caso Morisi, Salvini accusa gli spacciatori

Il leader leghista ha poi mantenuto la sua linea di pensiero legata alla differenziazione tra chi spaccia e chi invece fa uso di droga: come più volte ribadito, per Salvini, chi spaccia è «venditore di morte», mentre chi ne usufruisce soltanto, a detta sua, andrebbe aiutato.

Ha poi proseguito difendendo l’amico:

«Lo massacrano da settimane, io non lo sento da giorni. Morisi ha chiesto scusa per un errore privato, lei chiederebbe scusa per cosa fa la sera che non è affar mio?». 

Oltre il caso Morisi: Salvini parla del centrodestra

Non solo Luca Morisi: Salvini ha anche indirizzato le voci che si stanno susseguendo in questi giorni in merito alle frizioni interne al centrodestra, accentuate nella giornata di ieri – 30 settembre – con la cancellazione dell’incontro previsto tra lui e Giorgia Meloni a Milano per parlare delle imminenti elezioni comunali.

L’ex vice-premier ha placato le discussioni dicendo che si è trattato di una semplice questione di orari: infatti, il volo della leader di Fratelli d’Italia da Roma era in ritardo e lui doveva prendere il treno per la capitale per partecipare ad altri incontri elettorali, a cui non poteva mancare.