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Caso Orlandi, lettera di Andreotti: la richiesta di aiuto di Don Vergari per il boss della Magliana

Orlandi-Andreotti

Sono emersi scambi epistolari tra Giulio Andreotti e Don Vergari. Il rettore della Basilica di Sant’Apollinare chiese aiuto per il presunto boss.

Sono emerse delle lettere nascoste in cui Giulio Andreotti e Don Vergari comunicavano. Il rettore della Basilica di Sant’Apollinare chiese al capo del governo aiuto per il presunto boss della Banda della Magliana.

Caso Orlandi, lettera di Andreotti: la richiesta di aiuto di Don Vergari per il boss della Magliana

Sono emersi scambi epistolari tra Giulio Andreotti e Don Vergari, che mostrano i movimenti di Andreotti, a fine anni ’80, per la famiglia De Pedis, ovvero l’uomo indicato da pentiti e poliziotti come boss della Banda della Magliana, anche se non è mai stato condannato. Nel 1989 il rettore della Basilica di Sant’Apollinare, Don Vergari, ha scritto al capo del governo italiano per chiedergli un favore per il fratello di Enrico De Pedis, alias Renatino, ovvero Marco De Pedis. “La sera del 18 agosto sono intervenuti nel ristorante per un controllo gli agenti di polizia, stilando un verbale, perché Jean e Taddeo, avevano il certificato di robusta e sana costituzione fisica fatto nella Caritas e secondo gli agenti non era sufficiente. Marco De Pedis, proprietario del locale, avrà dei problemi per questo” si legge. “La pratica è presso il commissariato di Trastevere. Non mi sembra giusto infierire e far avere dei dispiaceri a Marco De Pedis” ha scritto ancora Don Vergari ad Andreotti, come riportato da La Repubblica. Il sacerdote è stato indagato nel 2021 per la scomparsa della 15enne Emanuela Orlandi, ma l’accusa è stata archiviata.

La risposta di Andreotti

Il 9 ottobre 1989 è arrivata la risposta di Andreotti. “Le assicuro che me ne interesserò nei limiti del possibile” ha scritto. Repubblica ha riportato che a novembre Claudio Vitalone, sottosegretario di stato per gli affari esteri, ha scritto a Carlo Zaccaria, segretario particolare del premier, per informarlo di aver contattato gli organi di polizia che però avevano già trasmesso il verbale, rendendo impossibile qualsiasi intervento. I rapporti tra Don Vergari e Andreotti erano così buoni da scambiarsi lettere per aiutare il fratello del boss mafioso Renatino. Un elemento che era già emerso durante le indagini sul caso Orlandi, negli interrogatori di Sabrina Minardi, amante del boss, che non venne mai creduta.