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Caso Parnasi: indagato Bonifazi, il tesoriere del PD

Francesco Bonifazi

La Procura di Roma indaga su 400mila euro di fondi sospetti che Luca Parnasi avrebbe versato nelle casse dei partiti. Indagato il tesoriere del PD.

Indagato per finanziamento illecito il tesoriere del PD Francesco Bonifazi. L’imprenditore Luca Parnasi, arrestato per associazione per delinquere finalizzata alla corruzione a seguito dell’inchiesta sullo stadio della Roma, avrebbe versato 150mila euro nelle casse della fondazione “Eyu”, presieduta da Bonifazi. Per la Procura di Roma, però, questi soldi sarebbero stati in realtà destinati al Partito Democratico che, facendoli passare per l’associazione, non li avrebbe iscritti correttamente nei bilanci.

I contributi sospetti

L’informazione, da quanto si apprendere, arriverebbe direttamente da Luca Parnasi che dopo l’arresto avrebbe iniziato a collaborare con la magistratura. Sotto la lente della Procura anche l’associazione “Più voci”, amministrata dal tesoriere della Lega Giulio Centemero. Parnasi avrebbe infatti versato nelle casse della onlus 250mila euro nel 2015. In totale, la Procura di Roma starebbe indagando su 400mila euro di contributi sospetti alla politica.

“Non c’è nessun finanziamento illecito al PD, non c’è nessuna fattura falsa della Fondazione Eyu. Abbiamo tutti i documenti in regola. E siamo pronti a dimostrarlo in qualsiasi sede” assicura su Twitter Francesco Bonifazi.

Immune all’intercettazione

“E’ singolare che ci attaccano partiti, come il PD, che ha il tesoriere indagato per fondi illeciti” commenta a Radio Anch’io Luigi Di Maio, facendo riferimento al caso dello stipendio del portavoce del governo, Rocco Casalino. “La nostra legge per la trasparenza sui finanziamenti ai partiti è sempre più necessaria. È ora di smetterla di usare le fondazioni per finanziare occultamente i partiti. Presto non sarà più possibile. E se qualcuno ha sbagliato è giusto che finalmente paghi” aggiunge quindi il vicepremier su Facebook.

Paola Taverna, vicepresidente del Senato, esorta invece: “Visto che Parnasi e il tesoriere del PD Bonifazi si sono incontrati in un luogo coperto da immunità parlamentare (sant’Andrea delle Fratte, ndr), e quindi i colloqui intercettati all’interno non possono essere usati nell’inchiesta, Bonifazi faccia un gesto di lealtà verso i cittadini che lo hanno votato: rinunci alla propria immunità!”.

Parnasi infatti alla Procura avrebbe confermato un incontro tra Bonifazi e Domenico Petrolo, responsabile del fundraising di Eyu, avvenuto prima dell’ultima campagna elettorale. L’intercettazione che riguarda questo colloquio, captato attraverso un trojan inserito nel cellulare dell’imprenditore, non dovrebbe però essere utilizzabile a causa dell’immunità parlamentare.