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Caso Pinot, Schmitt si difende dalle accuse: "Non le ho dato un pugno e nemmeno un calcio"

Margaux Pinot dopo l'aggressione

Dopo le accuse e l'arresto, Schmitt vuole dire la sua riguardo l'aggressione all'ex compagna e campionessa di judo Pinot

Un storia di violenza domestica quella tra la campionessa di judo Margaux Pinot e il suo ex compagno ed alleantore Alain Schimtt. Schmitt dopo le accuse della judoka ha provato a difendersi dicendo la sua versione dei fatti.

La dinamica dell’aggressione a Margaux Pinot secondo Alain Schmitt

Alain Schmitt è intervenuto nella trasmissione francese “BFM TV” per spiegare come sono andate le cose secondo lui. All’epoca dei fatti Schmitt doveva diventare allenatore della nazionale femminile di judo israeliana ed ha negato di aver messo le mani addosso alla compagna con queste affermazioni: “Ci siamo agganciati, e ci siamo “imbarcati” con tutte le nostre forze. Lei dice che non è riuscita a utilizzare le braccia, ma c’è qualcosa che non va. Secondo lei, io sono salito su di lei e le ho dato cinque colpi. Ma lei mi ha colpito senza usare le braccia? La sua versione è incredibile. Non le ho dato un pugno e nemmeno un calcio“. Questa lite violenta tra i due è stata, per Schmitt è stata caratterizzata solo da spintoni.

Schmitt prova a difendersi dalle accuse di aggressione nei confronti di Pinot

Il volto di Pinot però parla chiaro, vi sono segni visibili ovunque e sembrano essere tipici di calci e pugni. Anche Schimtt non ha nascosto i segni della lotta, dichiarando di essere stato anche in ospedale con una progonosi di 4 giorni. Riguardo i lividi sui loro volti, Schmitt ha spiegato la dinamica della lotta tra i due: “Abbiamo sbattuto dappertutto, abbiamo preso la porta, il termosifone, gli angoli delle porte, il pavimento. Io le correvo incontro e lei dice che l’ho sbattuta“.

La versione di Pinot riguardo l’aggressione di Schmitt  

La versione di Margaux Pinot è totalmente diversa e decisamente più credibile visti i segni sul viso. La judoka, salva grazie alle tecniche della sua disciplina, ha raccontato tutta la dinamica dell’aggressione su un post di Instagram con queste parole: “Nella notte tra sabato a domenica, sono stato vittima di un’aggressione a casa mia da parte del mio compagno e allenatore. Sono stata insultato, presa a pugni, più volte colpita alla testa a terra. E infine ha tentato di strangolarmi. Pensavo che sarei morta, sono riuscita a scappare per rifugiarmi dai miei vicini che hanno subito chiamato la polizia, aggiunge. Ho diverse ferite tra cui un naso rotto e 10 giorni di prognosi”.