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Caso Giulio Regeni, la madre inizia lo sciopero della fame

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La madre di Giulio Regeni inizia lo sciopero della fame per protestare contro l'arresto di Amal Fathy, moglie del legale della famiglia in Egitto.

Paola Regeni, madre di Giulio Regeni, ha ufficialmente iniziato lo sciopero della fame per protestare contro la detenzione in Egitto di Amal Fathy, la moglie del legale della famiglia in Egitto. Secondo Paola Regeni, l’arresto della donna avrebbe rappresentato un tentativo di colpire la sua famiglia, ostacolando le indagini per scoprire la verità sul decesso di Giulio. Amal Fathy è accusata di terrorismo.

Paola Regeni: lo sciopero della fame

La madre di Giulio Regeni ha iniziato lo sciopero della fame per contestare la detenzione di Amal Fathy, moglie del legale della famiglia in Egitto Lofty Fathy. La donna è stata arrestata venerdì 11 maggio 2018 dalle autorità egiziane con l’accusa di terrorismo. L’arresto è avvenuto pochi giorni prima dell’arrivo nello Stato nordafricano di Sergio Colaiocco, il sostituto procuratore della Procura di Roma che da due anni si sta occupando del caso dell’omicidio di Giulio Regeni. Stando alle parole di Paola Regeni, le autorità egiziane avrebbero agito per sferrare un attacco alla sua famiglia. “Nessuno deve più pagare per la nostra legittima richiesta di verità sulla scomparsa, le torture e l’uccisione di Giulio” ha affermato la madre del ragazzo morto nel 2016.

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Stando a quanto riferito dal “Corriere della Sera”, la Regeni e l’avvocato Alessandra Ballerini, hanno allertato la Rete sugli avvenimenti accaduti a Il Cairo nei giorni di maggio 2018. La polizia egiziana avrebbe fatto irruzione in casa Fathy e avrebbe sequestrato i dispositivi elettronici contenenti le informazioni raccolte dagli inquirenti italiani su nove poliziotti egiziani sospettati di avere catturato Giulio Regeni e di avere perpetrato torture sulla sua persona. Le autorità avrebbero dunque arrestato i coniugi, per poi rilasciare Lofty, provvisto della cittadinanza svizzera. Lofty Fathy è il leader dell’organizzazione non governativa per i diritti umani che sta collaborando per la ricerca della verità sulla morte del ricercatore friulano.

La notizia dell’adesione di Paola Regeni allo sciopero della fame è stata diffusa dal profilo Twitter Verità per Giulio (@GiulioSiamoNoi). Il tweet è stato caricato a pochi giorni dall’annuncio da parte de “La Repubblica” dell’inizio di un’operazione, coordinata da una società russa, finalizzata al recupero dei video sovrascritti registrati dalle telecamere di sicurezza nella stazione della metropolitana di Dokki, al Cairo. Proprio in questa stazione sarebbe stato visto per l’ultima volta Giulio Regeni, prima della scomparsa e del successivo ritrovamento del cadavere. Il corpo del ricercatore sarebbe stato rinvenuto nove giorni dopo.

La partecipazione collettiva

Stando a quanto riportato, lo sciopero della fame prevede una staffetta aperta proprio da Paola Regeni. Come testimoniato dal profilo Twitter, in molti hanno già aderito.