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Caso Silvia De Giorgi, l’Ue condanna la “cecità” dell’Italia

Silvia De Giorgi

Telecamere in casa, colpi di casco in testa, minacce di morte, tutto questo non era servito: caso Silvia De Giorgi, l’Ue condanna la “cecità” dell’Italia

Caso Silvia De Giorgi, l’Ue condanna la “cecità” dell’Italia e si chiude la lunga vicenda per cui la 44enne del Padovano che aveva denunciato l’ex violento ed insolvente per 7 volte ma non venne mai ascoltata da nessuno per avere ragione se l’è dovuta far dare da Strasburgo. L’Italia è stata condannata dalla Cedu, la Corte europea dei diritti umani, in ordine al “trattamento inumano e degradente” di Silvia De Giorgi. La condanna adita è giunta perché le autorità non hanno agito per proteggerla dall’ex marito violento. 

De Giorgi, l’Ue condanna l’Italia ai danni morali

Secondo quanto riportano i media fra il 2015 e il 2019 la donna aveva denunciato 7 volte il marito da cui era separata dal 2013. L’uomo l’aveva colpita con un casco, poi minacciata di morte e sorvegliata con telecamere in casa. Silvia era stata perseguitata, seguita e molestata da un uomo che non aveva pagato gli alimenti ed aveva maltrattato i tre figli. E a quanto è stata condannata l’Italia a risarcire alla parte istante? I giudici di Strasburgo chiamano in causa l’inazione dei magistrati stabilendo che l’Italia deve versarle 10 mila euro per danni morali. Sul tavolo dei giudici di Strasburgo era stata assemblata un’istruttoria di 27 pagine che era andata a crogiolo in 4 quattro di sentenza. 

Violato l’articolo 3 della Convenzione sui Diritti

In punto di Diritto internazionale Roma è rea di “violazione dell’articolo 3 della convenzione dei diritti umani”. Attenzione, si tratta dell’articolo che punisce i paesi che applicano la tortura e trattamenti disumani e degradanti. Chi si era occupato del caso De Giorgi dopo la denuncia ai Carabinieri aveva scritto in atti che quelle “non appaiono essere molestie, ma sono piuttosto l’espressione di un livello elevato di conflitto, tipico di certe separazioni”.