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Caso Tiziana Cantone, la madre contro l'archiviazione: "Non mi arrendo"

tiziana cantone

La madre di Tiziana Cantone, dopo la richiesta di archiviazione: "Combatterò per restituirle la dignità".

La storia di Tiziana Cantone, la donna che si è suicidata perchè non reggeva più il peso di essere stata violata nella sua privacy, ha addolorato moltissime persone. La vita della donna, 31 anni, venne distrutta dopo che alcuni suoi video hard privati furono diffusi in rete.

Era una questione privata, tra lei e il suo fidanzato, che però si è trasformata in un caso mediatico che le rovinò irreparabilmente la vita. Tiziana, infatti, non riuscì a sopportare il peso di essere sulla bocca di tutti e le continue vessazioni subite dal momento in cui quello stesso video era diventato virale.

Si tolse la vita e oggi, dopo anni di lotte giudiziarie da parte della madre, la procura di Napoli nord ha chiesto l’archiviazione dell’indagine per istigazione al suicidio. Il 13 settembre 2016 Tiziana si suicidò nella sua casa di Mugnano, nell’hinterland del capoluogo campano. Erano stati divulgati in rete alcuni suoi filmati hard di cui era protagonista.

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Il perchè dell’archiviazione

A quanto pare, nonostante le indagini approfondite così come affermato dal procuratore di Napoli Nord, Francesco Greco, non è stato possibile accertare che qualcuno abbia spinto al suicidio Tiziana. Due le inchieste giudiziarie sul caso: una è appunto quella della Procura di Napoli Nord sull’induzione al suicidio a carico di ignoti.

L’altra è a Napoli per la diffamazione nei confronti di Tiziana da parte di alcuni conoscenti; in questo caso la richiesta di archiviazione del pm è stata respinta dal gip, che ha disposto nuovi accertamenti. Il procuratore di Napoli Nord sottolinea la meticolosità delle indagini svolte sulla morte della giovane, che pure non hanno consentito di esercitare l’azione penale nei confronti di alcuno.

La madre non si arrende

La madre di Tiziana, ha il diritto di presentare opposizione. La donna in questi anni è sempre stata in prima linea per difendere la figlia, non si arrende: “Combatterò per restituire a mia figlia l’onore, la dignità e l’identità che le hanno rubato.”.

È assurdo che ancora non sia stato individuato un colpevole – ha sottolineato la donna – ed è una vergogna che quei video siano ancora in circolazione. Mia figlia era una ragazza seria e molto sensibile che si è fatta manipolare da un uomo senza scrupoli”.

La donna si riferisce quasi certamente a Sergio Di Paolo, l’ex fidanzato della giovane. L’uomo dovrà rispondere per calunnia ai danni delle persone accusate, anche dalla stessa Tiziana, di aver divulgato le immagini sul web. La decisione arriva a pochi giorni dall’anniversario della morte della ragazza.