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Caso Weinstein: in arrivo arresto a New York

Harvey Weinstein

Harvey Weinstein si consegnerà oggi alla polizia di New York. Il gran giurì ha spiccato un mandato di arresto per violenza sessuale.

Il produttore americano Harvey Weinstein si consegnerà oggi alla Polizia per essere arrestato. Un grand giurì ha infatti accusato il fondatore della Miramax di violenza sessuale ai danni di diverse donne. Il caso Weinstein è esploso dopo che il New York Times e il New Yorker hanno pubblicato decine di testimonianze di attrici che accusano il produttore di abusi e molestie nell’arco degli ultimi decenni. Tra queste anche l’italiana Asia Argento. L’ultima in ordine di tempo a puntare il dito contro Harvey Weinstein e ad unirsi al movimento #MeToo è stata la cantante Lucia Evans.

Harvey Weinstein sarà arrestato

Anche se il fondatore della Miramax continua a sostenere di non aver mai costretto nessuna donna a fare del sesso con lui, oggi Harvey Weinstein si consegnerà alla polizia di Manhattan che sta per spiccare un mandato di arresto nei sui confronti. Il grand giurì difatti ha accolto le denunce di molte donne che in questi mesi hanno sostenuto di essere state molestate o stuprate dal celebre produttore. Weinstein, quindi, in tribunale dovrà difendersi all’accusa di violenza sessuale.

Molto probabilmente il 66enne non finirà in carcere e potrà continuare a seguire quel percorso di recupero e di auto-miglioramento che ha intrapreso dopo lo scoppio dello scandalo. Stando ad alcune fonti americane, oggi a Weinstein verranno prese le impronte digitali e poi sarà portato davanti alla Corte Suprema di Manhattan, presieduta dal giudice Kevin McGrath.

Non è ancora chiaro quali accuse in particolare faranno spiccare l’imminente custodia cautelare. Le ultime donne ad unirsi al movimento #MeToo sono state la cantante Lucia Evans e l’attrice Paz de la Huerta. Lucia Evans sostiene di essere stata costretta dal produttore a fare sesso orale con lui nel 2004. Paz de la Huerta afferma invece di essere stata violentata due volte da Weinstein nel 2010. Il gran giurì avrebbe ascoltato anche diverse testimonianze di persone su una presunta frode finanziara del fondatore della Miramax, ma questa accusa non dovrebbe rientrare nel mandato d’arresto.

Il caso Weinstein ed il movimento #MeToo

Il caso Weinstein è scoppiato quando il New York Times e il New Yorker hanno cominciato a pubblicare le testimonianze di donne famose che accusano il produttore di molestie o abusi. Le prime a denunciare Harvey Weinstein sono le attrici Rose McGowan e Ashley Judd. L’onda che ha investito il produttore della Miramax diventa uno tsunami quando nasce il movimento social #MeToo. Decine di donne del mondo dello star system hollywoodiano cominciano a puntare il dito contro Weinstein. In totale sono una 80ina e tra queste c’è anche l’attrice italiana Asia Argento.

Il movimento #MeToo diventa poi mondiale quando tante altre donne, più o meno comuni, cominciano a raccontare pubblicamente e sui social le molestie che avrebbero subito sul posto di lavoro.

Weinstein in una intervista al New York Times ammette ad un certo punto: “Sono consapevole che il modo in cui mi sono comportato con alcune colleghe in passato ha causato molto dolore e chiedo scusa”. Il produttore però “nega molte delle accuse” sostenendo che “sono totalmente false” come fa sapere uno dei suoi legali, Lisa Bloom.