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Cassazione apre a reddito di cittadinanza per gli stranieri

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La Cassazione precisa che la pensione d'invalidità va erogata anche agli stranieri che non soggiornano in Italia da 5 anni.

Luigi Di Maio assicura che il reddito di cittadinanza sarà erogato solo “ai residenti in Italia da almeno 10 anni”. La Cassazione ricorda però che la Corte Costituzionale ha già chiarito che “i titolari di protezione sussidiaria hanno diritto al medesimo trattamento riconosciuto al cittadino italiano in materia di assistenza sociale e sanitaria”.

Reddito di cittadinanza per tutti

Con una sentenza depositata il primo ottobre, la Cassazione amplia ed estende un pronunciamento del 2017 della Consulta. Finora, la pensione d’invalidità civile veniva erogata infatti solo agli stranieri che potevano dimostrare di aver maturato un periodo di permanenza nel nostro Paese pari a 5 anni. E’ questo difatti il periodo necessario per ottenere il rilascio del permesso di soggiorno di lungo periodo.

La Corte Costituzionale aveva già chiarito però che “i titolari di protezione sussidiaria hanno diritto al medesimo trattamento riconosciuto al cittadino italiano in materia di assistenza sociale e sanitaria e tale parità è effettivamente riconosciuta dall’ordinamento italiano per tutte le prestazioni”. Con la sentenza di ieri, la Cassazione ribadisce quindi che l’Inps non può negare l’erogazione della prestazione assistenziale agli extracomunitari che legittimamente soggiornano in Italia in quanto titolari di protezione sussidiaria, anche se appena arrivati.

Diversi opinionisti fanno quindi notare che anche il reddito di cittadinanza dovrà obbligatoriamente essere corrisposto a questa tipologia di stranieri, nonostante Luigi Di Maio continui a ribadire che l’assegno sarà erogato solo “ai residenti in Italia da almeno 10 anni“. Un parametro che rischia di infrangersi al primo ricorso, visto che il reddito di cittadinanza di fatto pare essere una misura di assistenza sociale. La Cassazione ha infatti precisato che la Consulta ha definitivamente smontato l’assioma “diritto all’assistenza sociale solo a chi è in possesso dei requisiti per ottenere il permesso illimitato”.