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Il Castello di Giusso e il fantasma della Regina Giovanna I d’Angiò

Castello Giusso

La storia Il Castello di Giusso è una struttura costruita a strapiombo sul mare alla fine del XIII secolo (tra il 1284 ed il 1289) a Vico Equense, in provincia di Napoli. Secondo la tradizione fu voluta da Re Carlo II d’Angiò, detto lo Zoppo, per difendere il borgo e per usarla come pro...

La storia

Il Castello di Giusso è una struttura costruita a strapiombo sul mare alla fine del XIII secolo (tra il 1284 ed il 1289) a Vico Equense, in provincia di Napoli. Secondo la tradizione fu voluta da Re Carlo II d’Angiò, detto lo Zoppo, per difendere il borgo e per usarla come propria residenza estiva, ma è più probabile che il castello fosse stato fatto edificare da un feudatario, Sparano di Bari, a scopi militari, con finanziamenti dello stesso sovrano. Passò nelle mani di diverse famiglie, che lo restaurarono e ne fecero modificare l’aspetto originario. Dal 1822 al 1934 fu di proprietà della famiglia Gusso, da cui l’edificio prende oggi il nome, anche se poi venne venduto prima alla Compagnia di Gesù e poi ad altri privati nel 1970. Luigi Giusso e in seguito suo figlio Girolamo – deputato, senatore e Ministro dei Lavori Pubblici del Regno d’Italia – avevano fatto ristrutturare il palazzo in modo che all’esterno assumesse il colore rosa salmone che ha ancora oggi e fecero affrescare i saloni interni, come quello delle Armi e dei Ventagli, e la piccola cappella privata costruita in onore di Santa Maria della Stella – in precedenza c’era una chiesa benedettina, che fu abbattuta – . Altra curiosità sul castello è che qui si spense, il 21 luglio 1788, il celebre giurista e filosofo Gaetano Filangieri, il quale si era trasferito qui poiché riteneva che l’aria avrebbe sortito effetti positivi sulla sua salute.

Il fantasma

Nel Castello di Giusso dimorerebbe il fantasma della Regina Giovanna I d’Angiò di Napoli, una delle prime donne europee a regnare per diritto dinastico – era succeduta al nonno, Roberto d’Angiò, detto il Saggio, dato che il padre Carlo, Duca di Calabria, era prematuramente deceduto – . Secondo la leggenda, la sovrana era un’amante insaziabile, che soleva poi uccidere gli uomini con cui era stata – nobili o plebei procuratile da suoi emissari -, per non rischiare che le relazioni extraconiugali che aveva avuto non trapelassero. I delitti, tramite avvelenamento o trappole mortali ordite dalla stessa monarca, sarebbero avvenuti proprio nel Castello di Giusso. Inoltre la Regina Giovanna I sarebbe stata mandante dell’omicidio del primo marito, il Duca Andrea di Calabria, figlio di Re Carlo Roberto d’Ungheria – i due, che erano cugini, erano stati promessi già da bambini, quando lei aveva 6 anni e lui 7 –. Andrea venne ucciso da un gruppo di congiurati nella notte del 18 settembre 1345 nel Castello di Aversa. La stessa Giovanna ordinò un’inchiesta sull’accaduto – non è stato mai chiarito se per coprire le proprie presunte responsabilità o altro -, prima che lo facesse Papa Clemente VI, dato che il Regno di Napoli apparteneva alla Chiesa. La leggenda di Giovanna I d’Angiò si fonde con quella analoga di Giovanna II, la quale avrebbe fatto uccidere i suoi amanti facendoli gettare in un pozzo segreto all’interno del Maschio Angioino, dove venivano divorati da coccodrilli o da altri feroci animali acquatici.

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