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Catania, maxi operazione anti droga: 36 arresti nel quartiere Librino

Catania, traffico di droga

Maxi operazione anti droga nel quartiere Librino di Catania. Trentasei gli arrestati. Alle 10:30 conferenza stampa dalla Procura. -Notizia in aggiornamento-

Catania, quartiere Librino. Dalle prime ore dell’alba oltre 200 carabinieri e diverse unità cinofile stanno svolgendo una maxi operazione anti droga. Al momento si contano ben 36 persone arrestate e oltre un centinaio di perquisizioni. Sequestrate ingenti quantità di cocaina e marjuana. L’ordinanza è stata emessa dal Gip dietro richiesta della Direzione distrettuale antimafia della procura di Catania. Il sospetto è che, dietro lo smercio di droga, ci sia Cosa Nostra. Il reato ipotizzato per i trentasei uomini fermati è quello di associazione a delinquere finalizzata al traffico per conto della mafia catanese. A partire dalle 10:30 ci sarà una conferenza presso la sala stampa della Procura.

Operazione anti droga

E’ stato il Procuratore Carmelo Zuccaro a fornire i dettagli del caso. L’indagine, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia e condotta dalla Compagnia Carabinieri di Catania Fontanarossa è stata portata avanti dal gennaio al luglio dello scorso anno. I sospetti dei militari hanno trovato riscontro a seguito di un’attenta osservazione del luogo, le palazzine di Viale Biagio Pecorino. L’attività frenetica degli spacciatori aveva coinvolto addirittura un bimbo di 6 anni, figlio di una donna il cui compagno è stato arrestato. Il bambino veniva utilizzato come corriere per la consegna della droga. Il pluripregiudicato ritenuto boss dell’organizzazione è Rosario Lombardo, padrino del clan dei Santapaola. Le indagini hanno rivelato un’associazione di tipo piramidale con Lombardo a capo. Sotto di lui i suoi adepti, svolgenti ruoli di diversa importanza.

Organizzazione della piazza

L’attività di spaccio avveniva con un ritmo implacabile. Circa 200 gli scambi di dosi che avvenivano nella piazza davanti ai palazzi di Viale Biagio Pecorino. Oltre le vedette posizionate sopra gli edifici, lo smercio avveniva secondo regole ferree. L’acquirente, contattato il pusher di riferimento, otteneva la droga grazie ad un suo referente. Non tramite un fugace scambio di persona ma grazie all’ausilio di una corda che consentiva allo spacciatore di nascondersi in caso di avvistamenti sospetti. Un’associazione a delinquere che poteva vantare un grosso numero di uomini. In conferenza stampa è stato sottolineato come gli arrestati venivano subito sostituiti da altri ragazzi per poter far riprendere lo smercio dopo soli 10 minuti.

Catania, quartiere Librino

Il quartiere Librino si trova nella zona sud di Catania. Considerata la roccaforte più redditizia per Cosa Nostra, il territorio non è sconosciuto ai militari tanto che è notoriamente conosciuto con l’appellativo di ‘supermarket della droga’. Numerose le operazioni di sequestro di droga e perquisizione avvenute negli scorsi mesi. Lo scorso ottobre fu portata a termine la cosiddetta ‘Fort Apache’. In quel caso furono arrestati due pregiudicati, entrambi 29enni e già arrestati nel 2014. Avevano allestito una piazza di spaccio nei pressi di via Moncada, dove era situato anche il quartier generale dello spaccio. Marjuana, cocaina ed eroina la droga venduta. I due uomini sono stati arrestati con le accuse di associazione per delinquere finalizzata al traffico e spaccio di sostanze stupefacenti e intestazione fittizia di beni.

Altri arresti a Librino

Lo scorso dieci novembre, sempre a Librino, fu condotta una massiccia perquisizione nello spazio condominiale di San Teodoro. Nel vano adibito al passaggio dei tubi di gas, furono rivenute una decina di bustine contenenti cocaina. Sempre all’interno di una palazzina vicina, furono trovate delle munizioni. Si trovavano all’interno di una cantina, nascoste dietro alcuni tubi e riposte all’interno di mattoni forati. Sconosciuto il proprietario e privo di numerazione, il locale era già noto ai militari. Non era quindi la prima volta che al suo interno venivano nascoste armi, proiettili e dosi di droga già confezionate. L’unica modifica apportata era stato un muretto eretto abusivamente allo scopo di nascondere il piccolo fortino.

Inizio novembre, altri sei arresti

E’ recente anche l’arresto di sei pregiudicati, sempre nel quartiere Librino a sud di Catania. Erano i primi di novembre quando un’operazione condotta dalla Polizia di Stato coadiuvata dalla Squadra Mobile di Catania e di Enna condusse all’arresto di cinque persone. Un ventiseienne, già conosciuto alle forze dell’ordine, riuscì però a sfuggire. Poco tempo dopo fu catturato e posto agli arresti domiciliari. Era responsabile della vendita di droga e qualche tempo prima fu colto in flagranza di reato mentre vendeva una dose ad un minorenne. In principio, gli uomini arrestati attrassero l’attenzione dei militari che intercettavano le loro telefonate già da diverso tempo. Un linguaggio criptico e palesemente allusivo convinse i militari che si trattava di chiamate miranti ad accordi per gestire la piazza. Nella stessa operazione fu condotta una perquisizione anche nell’hinterland di Enna, dove alcuni uomini partecipavano allo smercio secondo una fitta rete di collaborazione.