Milano, 2 dic. (askanews) – Prontezza, interoperabilità e capacità di rispondere in tempi rapidi. Sono queste le priorità elencate da Giuseppe Cavo Dragone, presidente del Comitato Militare della Nato in una nuova intervista rilasciata al Foglio, dopo quella di ieri uscita sul Financial Times che rivelava come l’Alleanza stia valutando attacchi preventivi nella risposta alla guerra ibrida della Russia.
Oggi l’ammiraglio parla della leva: “Il modello di leva obbligatoria che molti ricordano – dice – appartiene a un’epoca in cui le esigenze operative, ma non solo, erano diverse: le priorità oggi sono cambiate”. Pur evitando di commentare scelte politiche specifiche italiane, Cavo Dragone ha confermato il cambiamento radicale dello scenario di sicurezza globale e la necessità di una riflessione seria su organizzazione, regole e capacità delle forze armate, da gestire nell’ambito dell’Alleanza. Ha inoltre richiamato l’importanza di investimenti in tecnologie, formazione del personale, cooperazione pubblico-privato e cultura della sicurezza digitale.
La leva obbligatoria nel 2011 è stata sospesa in Germania ad esempio, mentre ora il governo tedesco sta puntando su una riforma della leva su base volontaria con l’obiettivo di aumentare significativamente il numero di soldati nella Bundeswehr.
Negli ultimi mesi, è diventato chiaro come la minaccia rappresentata dai droni si stia evolvendo e abbia un impatto sempre maggiore sulla vita quotidiana. Si sono visti oggetti non identificati sorvolare gli aeroporti europei, interrompendo gravemente il traffico aereo civile, e altri sistemi di proprietà russa violare lo spazio aereo della NATO lungo il fianco orientale dell’Alleanza. La NATO e gli Alleati stanno affrontando la sfida con diverse iniziative per potenziare le misure anti-droni, rafforzando ulteriormente le difese aeree. Parte di questi sforzi è il Progetto Flytrap 4.5, un’iniziativa guidata dagli Stati Uniti d’America, progettata per testare e valutare tecnologie anti-droni pronte all’uso, per una possibile rapida acquisizione e futura integrazione nei sistemi di difesa aerea alleati. Questi sistemi testati possono aiutare gli Alleati a rilevare e distruggere i droni a costi inferiori e con una maggiore efficienza. L’evento di due settimane che vediamo nelle immagini si è tenuto presso l’area di addestramento di Putlos in Germania dal 10 al 21 novembre 2025, e ha riunito soldati, team di approvvigionamento e partner industriali per valutare soluzioni innovative contro le minacce simulate dei droni.