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La Cei mette a disposizione le sue strutture per vaccinare

La Cei mette a disposizione le sue strutture per vaccinare

Il consiglio episcopale della Cei mette a disposizione le sue strutture per la campagna vaccinale e stanzia 156 milioni contro le "faglie sociali"

La Cei metterà a disposizione le sue strutture per vaccinare contro il covid ed ha stanziato 156 milioni di euro per aiutare chi è in difficoltà. La Conferenza episcopale italiana vede nella pandemia un ulteriore motivo di divario fra ricchi e poveri e ha deciso di intervenire. Lo ha fatto dopo i recenti auguri a Papa Francesco per il pontificato e deciso nella riunione della sessione primaverile del Consiglio episcopale permanente. Si è trattato di un’occasione particolare per esprimere una preoccupazione di cui si è fatto testimone il cardinale Gualtiero Bassetti, che guida il consiglio. E l’assemblea dei vescovi italiani ha sottolineato come la pandemia abbia aperto delle “faglie sociali”.

Strutture a disposizione: il comunicato

Lo spiega un comunicato diramato a margine dell’evento. “Le stime riguardanti l’esplosione di vere e proprie ‘faglie sociali’ richiamano a un forte senso di responsabilità. Sono faglie tra i più ricchi e i sempre più poveri (fra cui rientrano in numero crescente lavoratori e piccoli imprenditori del ceto medio), tra donne e uomini, tra anziani e giovani”. E ancora: “Sono responsabilità che devono accomunare le istituzioni, sia quelle civili sia quelle religiose. A tutti è chiesta una maggiore presenza, materiale e spirituale. Questo per evitare che la forbice delle disuguaglianze continui ad allargarsi, recidendo certezze e prospettive, compromettendo lo sviluppo dell’intero sistema nazionale. Inoltre gettando nelle braccia della criminalità e dell’usura chi non vede una via d’uscita”.

Politiche coraggiose e azioni concrete

Ecco perché i vescovi sono stati unanimi. Chiedono “azioni concrete a sostegno delle famiglie e dei cittadini, in particolare quelli più vulnerabili. E politiche adeguate e coraggiose, capaci di sostenere cittadini e famiglie, in particolare i più fragili, e di dare anima e corpo alla ripresa. Appare quanto mai necessario lavorare, ognuno nel proprio ambito di competenza, per restituire fiducia e speranza ai giovani. Su di loro e sui più piccoli grava inoltre la scure della povertà educativa, che sta causando nuove diversificazioni tra Nord, Centro e Sud e nuovi gap nell’accesso all’istruzione. Occorre impegnarsi perché nessuno resti indietro, nemmeno nel sistema scolastico. Il futuro comincia anche da qui”.

Piano vaccini e fondi

E sul piano vaccinale la Cei non è voluta rimanere sul terreno dei semplici intenti enunciati. Perciò ha ribadito “la disponibilità a collaborare alla campagna vaccinale. Campagna da sostenere e implementare, a beneficio della collettività. La messa a disposizione delle strutture edilizie delle Chiese che sono in Italia vuole essere un nuovo contributo di carità, in continuità con un cammino già avviato in tal senso presso numerose Diocesi”. Il tutto con “un ulteriore stanziamento straordinario – dopo quello dello scorso anno – di 156 milioni di euro per aiutare chi è in difficoltà”. L’annuncio lo ha dato il Segretario Generale monsignor Stefano Russo.

I rapporti con il governo Draghi

Segretario che in tema di incontri con il governo Draghi ha parlato di cooperazione. L’anno scorso, di questi tempi era maturato lo scontro con il governo Conte sulla mancata riapertura delle chiese. “È un confronto, un dialogo, che inizia nel segno della collaborazione che ci vede impegnati tutti insieme in questo momento di crisi. Per creare azioni che possano risollevare la vita del Paese e delle famiglie. Ci sono stati momenti di confronto e incontro a partire da quello in occasione dell’anniversario dei Patti Lateranensi”.