> > Cgil e Renzi: è guerra aperta

Cgil e Renzi: è guerra aperta

default featured image 3 1200x900

Dopo un fine settimane di accuse incrociate, si infiamma lo scontro tra Pd e Cgil. A sera, Matteo Renzi invita tutti ad abbassare i toni ma ormai il rapporto tra la Cgil e la maggioranza dem sembra compromesso. Come dimostra l'occupazione simbolica di una sede Pd, avvenuta nel pomeriggio a La Spezia...

Dopo un fine settimane di accuse incrociate, si infiamma lo scontro tra Pd e Cgil. A sera, Matteo Renzi invita tutti ad abbassare i toni ma ormai il rapporto tra la Cgil e la maggioranza dem sembra compromesso. Come dimostra l’occupazione simbolica di una sede Pd, avvenuta nel pomeriggio a La Spezia da parte di iscritti Cgil. A scatenare la reazione dei militanti l’accusa di Pina Picierno a Susanna Camusso di essere stata “eletta con tessere false” e di “riempire le piazze con pullman pagati” per difendere il premier definito dalla leader sindacale espressione dei “poteri forti”. Camusso, in un’intervista al Corriere, trova in una dichiarazione dell’ad Fca Sergio Marchionne la pistola fumante della non volontà del presidente del consiglio di trattare e coinvolgere i sindacati nell’azione di governo. “A me colpisce molto – sostiene la leader del principale sindacato italiano – come Marchionne possa dire del nostro premier ‘l’abbiamo messo là’. E’ la prova del perchè, incalza il segretario Cgil, “questo governo non ha alcuna disponibilità a confrontarsi con chi, come i sindacati, rappresenta interessi generali, non corporativi”. Parole che fanno andare su tutte le furie i fedelissimi del premier.

Camusso_ritratto

E anche Renzi stesso che si fa vanto anche in pubblico di non avere “nè padrini nè padroni”. Il presidente del Pd Matteo Orfini ricorda che l’ex sindaco di Firenze è arrivato a Palazzo Chigi “per volontà della direzione del Pd”. “E non ricordo festeggiamenti dei ‘poteri forti'”, aggiunge. Molto più dura l’eurodeputata Pina Picierno che passa al contrattacco, salvo poi scusarsi per le accuse. “Potrei ricordare – insinua l’esponente dem – che la Camusso è eletta con tessere false o che la piazza e’ stata riempita con pullman pagati”. Accusa scivolosissima, subito corretta dal vicesegretario del Pd Lorenzo Guerini che invita tutti “al rispetto reciproco”.