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Cgil, Landini a tutto tondo su lavoro e RdC alla vigilia del Primo Maggio

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"Tagliare il reddito di cittadinanza? Una follia", così il leader della Cgil, Maurizio Landini.

Alla vigilia dell’incontro convocato a Palazzo Chigi dalla premier Giorgia Meloni, e ad appena due giorni dal Primo Maggio, il leader della Cgil Maurizio Landini torna a parlare di lavoro, reddito di cittadinanza e non solo.

Tagliare il reddito di cittadinanza? Una follia“, così il leader della Cgil, Maurizio Landini

Noi agli incontri ci andiamo – ha detto Landini –. È chiaro che essere convocati la domenica sera per un provvedimento che hanno già deciso e che faranno il lunedì mattina non è quello che noi abbiamo chiesto da tempo, dopodiché valuteremo quello che concretamente verrà realizzato. Noi abbiamo chiesto delle cose molto precise“.

Tra le emergenze che la popolazione avverte maggiormente c’è senza dubbio quella salariale: “Bisogna aumentare i salari in modo molto consistente. Bisogna fare una vera riforma fiscale che colpisca la rendita finanziaria e la rendita immobiliare che riduca la tassazione sul lavoro dipendente e bisogna contrastare la precarietà, cosa che mi pare il governo non stia facendo“, ha aggiunto Landini.

Il leader della Cgil è poi intervenuto anche in merito al reddito di cittadinanza: “L’idea che in un momento in cui aumentano le povertà si taglia il reddito di cittadinanza a noi sembra una follia. Oggi è il momento di investire sul lavoro, sulla solidarietà e soprattutto di andare a prendere i soldi dove sono, dove sono stati fatti i profitti, dove c’è l’evasione fiscale e non continuare a pensare che i lavoratori dipendenti e i pensionati sono i bancomat e pagano anche per quelli che evadono le tasse e che non pagano“.

Gli appuntamenti della Cgil

Il mese di maggio sarà ricco di appuntamenti per la Cgil: “Vorrei ricordare che abbiamo in programma non solo il primo maggio ma anche tre grandi manifestazioni a maggio, a Bologna il 6, a Milano il 13 e a Napoli il 20, manifestazioni che vogliono mettere al centro la necessità di un cambiamento delle politiche economiche e sociali“.