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La Cgil – Confederazione Generale Italiana del Lavoro – ha svolto uno studio sulla nuova ipotesi inerente al sistema pensionistico che verrà inserita del Documento programmatico di bilancio.
Cgil, studio su quota 102/104: cosa contiene il Dpb
Giusto poche ore fa è stata approvata in sede di Consiglio dei Ministri il Documento programmatico di bilancio (Dpb) da inviare a Bruxelles, e tra i punti salienti toccati – oltre al rdc e al taglio delle tasse – vi è anche l’ipotesi di ridimensionamento del sistema pensionistico.
In particolare, dal 2022 potremmo quindi assistere ad un superamento dell’attuale Quota 100, per far spazio a Quota 102 – un meccanismo che consentirebbe di andare in pensione con 64 anni di età e 38 di contributi – prima, e dal 2024 Quota 104.
Cgil, studio su quota 102/104: una manovra inutile
Lo studio effettuato dal sindacato sulle imminenti Quota 102/104 non lascia spazio ad interpretazioni: la stima dei risultati è ricavata proiettando nel prossimo biennio i dati relativi a chi ha usufruito finora di Quota 100, e assumendo i nuovi vincoli anagrafici previsti dalla nuova norma: 64 con Quota 102 e 66 anni con Quota 104.
Conti alla mano, sarebbero solo 8.524 le persone coinvolte nel 2022 e 1.924 nel 2023. Il motivo nasce dal fatto che molti dei soggetti che potrebbero perfezionare Quota 102 nel 2022 e Quota 104 nel 2024, avranno già il maturato il requisito di Quota 100 entro il 31 dicembre 2021.
Cgil, studio su quota 102/104: le parole di Matteo Salvini
Sulla faccenda si è espresso anche il leader della Lega, Matteo Salvini, intervistato appena fuori dall’aula bunker del Pagliarelli, a Palermo, dove nelle scorse ore si è svolto il primo atto del processo “Open Arms”, che vede coinvolto proprio l’ex premier:
«A me non interessa la forma ma la sostanza, ho scritto mentre ero in aula al presidente Draghi perché sentivo robe strane. Sono a disposizione per incontrarlo quando vuole anche domani. Sarebbe un errore rifinanziare il reddito di cittadinanza e tagliare le pensioni».