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Charlie, L’Ospedale Bambin Gesù di Roma vuole ospitare il piccolo

Esterno

L’Ospedale Bambin Gesù di Roma, che appartiene alla Santa Sede, ha annunciato che scriverà Great Ormond Street Hospital di Londra per chiedere di ospitare Charlie per farlo vivere.

L’annuncio

Charlie Gard

Tra gli incessanti appelli a risparmiare la vita al piccolo Charlie, il bambino inglese affetto da sindrome da deperimento mitocondriale di cui la Corte europea dei diritti dell’uomo di Strasburgo ha autorizzato la condanna a morte staccando la spina del respiratore che lo alimenta, è arrivato anche quello dell’Ospedale Bambin Gesù di Roma, proprietà della Santa Sede, che in particolare, in base ad un invito della CEI, ha annunciato che scriverà al Great Ormond Street Hospital di Londra per chiedere di poter ospitare il piccolo: “Le strutture cattoliche, come il Gemelli o il Bambino Gesù, o altre strutture simili, sarebbero ben disposte ad accogliere questo fanciullo per potergli dare vita”, ha detto don Carmine Arice, direttore dell’Ufficio nazionale per la pastorale della salute della Cei e membro della Pontificia commissione per le strutture sanitarie.

Della CEI

Dal canto suo la presidente dell’Ospedale pediatrico, Mariella Enoc, ha fatto sapere di aver “chiesto al direttore sanitario di verificare con il Great Ormond Street Hospital di Londra, dove è ricoverato il neonato, se vi siano le condizioni sanitarie per un eventuale trasferimento di Charlie presso il nostro ospedale. Sappiamo che il caso è disperato e che, a quanto risulta, non vi sono terapie efficaci. Siamo vicini ai genitori nella preghiera e, se questo è il loro desiderio, disponibili ad accogliere il loro bambino presso di noi, per il tempo che gli resterà da vivere”.

Gli appelli di Papa Francesco e di Trump

L'appello del Papa

Anche Papa Francesco in questi giorni ha preso posizione su questa straziante vicenda, twittando nella serata di venerdì: “Difendere la vita umana, soprattutto quando è ferita dalla malattia, è un impegno d’amore che Dio affida ad ogni uomo”. Nella giornata di ieri, Domenica, ha esortato a rispettare il desiderio dei genitori di Charlie di non staccargli la spina del respiratore. “Il santo Padre segue con affetto e commozione la vicenda del piccolo Charlie Gard ed esprime la propria vicinanza ai suoi genitori. Per essi prega, auspicando che non si trascuri il loro desiderio di accompagnare e curare sino alla fine il proprio bimbo”, ha dichiarato il direttore della Sala Stampa Vaticana, Greg Burke.

Per una volta sono uniti, proprio per mantenere Charlie in vita, il pontefice e il presidente americano Donald Trump. Il capo di Stato USA si è detto infatti disponibile ad aiutare il bambino, dato che i genitori del piccolo avrebbero voluto portarlo negli Stati Uniti perché fosse sottoposto a delle cure sperimentali, cosa che l’ospedale vuole negare, sostenendo che non sarebbero efficaci. “Se possiamo aiutare il piccolo #CharlieGard, come i nostri amici in Gb e il papa, saremmo felici di farlo” ha scritto Trump su Twitter.

Trump e Charlie