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Chester Bennington si suicida: cantò "Hallelujiah" al funerale di Chris Cornell

Chester Bennington

Chester Bennington, leader del Linkin Park, si è suicidato: cantò "Hallelujiah" di Leonard Cohen al funerale del suo amico Chris Cornell

Il leader nonché cantante dei Linkin Park, Chester Bennington, si è suicidato ieri. Aveva cantato una versione sentita e commovente del celebre brano Hallelujah di Leonard Cohen in occasione dell’ultimo saluto a Chris Cornell. Anche il cantante dei Soundgarden si è suicidato nello scorso mese di maggio. Il video della performance di Chester, pubblicato su Twitter, è riuscita a catturare solo pochi attimi dell’omaggio al musicista scomparso. Bennington si è tolto la vita all’età di 41 anni, proprio nel giorno del compleanno di Cornell.

La voce dura, graffiata, come impone il metal, era intervallata dalle melodie dolci e malinconiche, a tratti anche pop. I Linkin Park avevano guadagnato milioni di fan in tutto il mondo. La musica oggi perde un altro talento: quello di Chester Bennington che, come l’amico Chris Cornell, si è suicidato. Si è impiccato nella sua casa di Palos Verdes Estates, in California. Il suo corpo è stato ritrovato questa mattina da uno dei suoi collaboratori. Chester lascia sei figli, avuti da due mogli diverse. Al momento della tragedia, il cantante si trovava da solo in casa: la sua famiglia era fuori città. Le autorità, messi subito in allerta dopo la scoperta del corpo, hanno avviato le indagini del caso.

Chester Bennington: la depressione causata da un passato difficile e traumatico

Per anni Chester Bennington aveva lottato contro l’abuso di droghe e alcool. Inoltre offriva da tempo di depressione a causa di un’infanzia complessa, possiamo dire anche drammatica. La sua morte è giunta dopo poco tempo rispetto a quella di Chris Cornell, che si è anche lui tolto la vita impiccandosi poche settimane fa. Oggi, peraltro, sarebbe stato il 53esimo compleanno del frontman dei Soundgarden.

Forse un caso, forse no. Sta di fatto che Chris e Chester erano grandi amici. In occasione della morte della voce grunge di Seattle, il leader dei Linkin Park aveva scritto una lettera commovente. «Mi hai ispirato in modi che nemmeno puoi immaginare. Il tuo talento era puro e senza rivali. La tua voce era gioia e dolore, rabbia e perdono, amore e crepacuore, tutto insieme. Suppongo che è quello che siamo tutti. E tu mi hai aiutato a capirlo». La moglie di Cornell, Vicky, è stata una delle prime a commentare la sua morte. «Proprio quando pensavo che il mio cuore non potesse spaccarsi di nuovo. Ti voglio bene» ha scritto la donna.