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Chester Bennington suicidio: i risultati dell'autopsia, no droga, solo poco alcol

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Solo poca birra prima di impiccarsi, Chester Bennington non aveva assunto droga

Sono arrivati finalmente i risultati dell’autopsia di Chester Bennington, cantante dei Linkin Park, morto suicida il 20 luglio scorso. Non è emerso l’uso di droghe prima del doloroso evento, nel suo corpo vi sono solo tracce di alcol. Pochi mesi prima era avvenuto il suicidio del suo amico Chris Cornell ed il cantante ne era rimasto sconvolto.

Chester Bennington, niente droga prima del suicidio

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Abbiamo avuto l’esito dell’autopsia sul corpo di Chester Bennington, il cantante dei Linkin Park. Il suicidio è avvenuto in luglio 2017, ma a quanto sembra nel suo corpo non c’è traccia di droga. Egli aveva assunto solo poco alcol, prima di compiere l’atto , che ha posto fine alla sua vita terrena.

La notizia della morte del famoso cantante fu data da TMZ, il noto sito americano, primo a divulgarla. Lo stesso sito ha reso noti i risultati dell’autopsia. Dall’esame tossicologico è anche escluso che il cantante avesse assunto ecstasy, nel tempo precedente al suicidio.

Chester Bennington, impiccato con una cinta

Ricordiamo che il cantante si era suicidato, impiccandosi con una cinta e che in un primo test fosse risultato la possibilità di una positività all’MDMA. Successivamente però non è stata trovata traccia della sostanza negli altri due test effettuati.

Ciò che è stato rinvenuto nell’abitazione non è droga, come si supponeva in un primo momento. Insieme al corpo esanime di Chester Bennington solo birra. Stella Artois, una bottiglia vuota e Corona, che egli aveva bevuto solo per metà. Negli indumenti del cantante sono state rinvenute prescrizioni per il Zolpidem, un farmaco che si usa, per trattare l’insonnia.

Tracce di unghie in giro per la stanza

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Il sito in questione riporta anche che gli investigatori avrebbero rinvenuto tracce di unghie nella stanza, sotto l’iPhone e sul tavolo nella camera da letto. La moglie Talinda ha spiegato che il cantante nei momenti di tensione avesse l’abitudine di rosicchiarle.

Chester Bennington, come ha raccontato la moglie, ha avuto un passato difficile, con violente crisi depressive e manie suicide. Nell’anno 2006 uscì di casa ubriaco con una pistola. Solo un mese prima di suicidarsi il cantante aveva confessato agli amici di essere sobrio e pulito da almeno 6 mesi. Non avrebbe più usato droga.

La morte del suo amico Chris Cornell

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La morte del suo amico Chris Cornell, suicidatosi qualche mese prima di lui, aveva scosso Chester Bennington. Niente droga e nessuna lettera di addio sono state trovate nella stanza. Apparentemente il motivo del suicidio non è stato comunicato dal cantante, sconvolto dalla morte dell’amico.

Chester Bennington ha lasciato una lettera dove si legge una biografia scritta a mano. La moglie afferma anche che il famoso cantante aveva frequentato centri di disintossicazione da droga e alcol. La sua depressione lo ha distrutto, anche se è stato costantemente preso in cura.

Un male che non ha confini e che spesso porta alla morte e miete vittime, come la droga. Una sola differenza, se dalla droga si può uscirne, dalla depressione è ancora molto difficile.