> > Chi è lo studente 14enne che ha ucciso i suoi compagni di scuola a Belgrado

Chi è lo studente 14enne che ha ucciso i suoi compagni di scuola a Belgrado

Chi è il 14enne che ha ucciso i compagni di scuola a Belgrado

Il 14enne che ha ucciso i compagni a Belgrado sapeva chi colpire: aveva una lista delle vittime

Kosta Kecmanović, questo il nome del 14enne serbo che ha sparato nella giornata di oggi ai suoi compagni nella scuola di Belgrado, aveva preparato la strage da tempo. Il giovane studente aveva una mappa dell’istituto scolastico per gestire gli spostamenti.

Chi è il 14enne che ha ucciso i suoi compagni

Il 14enne ha fatto una strage aprendo il fuoco su vigilantes e sui compagni. Il ragazzo frequentava il settimo anno della scuola Vladimir Ribnikar a Belgrado, in Serbia.

Il giovane non aveva mai dato problemi e andava bene a scuola eppure aveva preparato la strage da mesi in maniera dettagliata fino a realizzare un elenco delle vittime da uccidere.

Da quanto si apprende dalla polizia di Belgrado sarebbe stato il 14enne a telefonare alla polizia alle ore 8:42 dicendo di aver commesso la strage nella sua scuola.

Il ragazzino aveva premeditato la strage

Il capo del dipartimento di polizia di Belgrado Veselin Milić, ha raccontato che il ragazzo, dopo essere stato arrestato ha detto di aver pianificato di uccidere i suoi compagni da un mese.

Il 14enne ha usato le pistole del padre, un noto medico, regolarmente detenute. Le pistole erano custodite in cassaforte, ma il ragazzo conosceva il codice e andava a sparare al poligono di tiro insieme a suo padre. L’uomo è stato arrestato per omessa sorveglianza.

Lo studente aveva una lista di compagni da uccidere

Milić, il capo del dipartimento della polizia, ha spiegato: “Ho condotto migliaia di indagini, questo è inaudito nella società serba. Secondo i dati finora raccolti, il ragazzino aveva pianificato l’evento da molto tempo. Ha preso le pistole dall’appartamento di suo padre, ha portato con sé anche delle molotov. Prima ha sparato alla guardia giurata, poi agli studenti. Dopo il delitto, ha chiamato la polizia. Stava lavorando a un piano per entrare e uscire dalla scuola. Ha determinato gli obiettivi prioritari, come uccidere, quali bambini colpire e in quale numero”.