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Chi elegge il Presidente della Repubblica?

Come si elegge il presidente della repubblica

Vediamo nel dettaglio come si arriverà al nome del prossimo successore di Sergio Mattarella al Quirinale.

Stando all’art. 83 della Costituzione:

“Il Presidente della Repubblica italiana è eletto dal Parlamento in seduta comune dei suoi membri. All’elezione partecipano tre delegati per ogni Regione eletti dal Consiglio regionale in modo che sia assicurata la rappresentanza delle minoranze. La Valle d’Aosta ha un solo delegato.
L’elezione del Presidente della Repubblica ha luogo per scrutinio segreto a maggioranza di due terzi dell’assemblea. Dopo il terzo scrutinio è sufficiente la maggioranza assoluta.”

Come si elegge il Presidente della Repubblica?

Il Presidente della Repubblica è il capo dello Stato e rappresenta l’unità nazionale. Alcuni ricercatori, definiscono il ruolo del Presidente della Repubblica come di estrema garanzia. Egli, infatti, ha il compito di riesumere l’ordine costituzionale minacciato da indebite alterazioni.

Fino al momento in cui non sarà eletto il nuovo parlamento con numeri ridotti a seguito della riforma costituzionale approvata nel settembre 2020, l’assemblea che elegge il presidente della repubblica sarà composta da 1009 membri: 630 deputati, 321 senatori (inclusi i senatori a vita) e 58 delegati regionali.

Chi elegge il Presidente della Repubblica?

Vediamo nel dettaglio: il Presidente della Repubblica viene eletto dal Parlamento in seduta comune dei componenti di Camera e Senato. Ciò significa che i membri di entrambe le Aule si riuniscono per votare in una sessione plenaria il capo dello Stato. In poche parole ci saranno 630 deputati e 315 senatori. Tuttavia, a questi si devono aggiungere i 58 delegati regionali.

La legge, diffati, prevede che ogni consiglio regionale nomini a sua volta tre delegati, fatta eccezione per la Valle d’Aosta che ne nomina uno. Sommati comunque si arriverà a 1.003 persone, le quali voteranno nelle apposite urne.

Nel frattempo, per non affollare l’emiciclo o in Transatlantico e affinchè i deputati già conoscano il loro turno, dal giorno prima rispetto a quello nel quale è programmata la chiama, viene sorteggiata la lettera da cui partirà l’appello.

I primi a votare sono i senatori: si parte da quelli a vita e si segue poi l’ordine alfabetico. Successivamente, toccherà ai deputati e infine ai delegati regionali.

Al momento è previsto uno scrutinio al giorno: l’obiettivo è, infatti, quello di consetire le sanificazioni necessarie ed evitare assembramenti.

L’elezione, come gi accennato all’inizio, si svolge a scrutinio segreto con la maggioranza rapportata non ai votanti, bensì al numero dei componenti l’assemblea elettorale.

Ma quanti voti deve ottenere il prossimo inquilino del Qurinale? Dovrà ottenere la maggioranza dei due terzi nei primi tre scrutini o in alternativa nei successivi scrutini dovrà ottenere la maggioranza assoluta.

La previsione di una maggioranza qualificata per i primi tre scrutini e di una maggioranza assoluta per gli scrutini successivi ha come fine quello di eviatare che la carica sia ostaggio della maggioranza politica. Il presidente assumerà l’esercizio delle proprie funzioni soltando dopo aver prestato giuramento innanzi al Parlamento in seduta comune. A quel punto il mandato dura sette anni a partire dalla data del giuramento stesso.

Come si elegge il Presidente della Repubblica? Uno sguardo veloce al passato

Finora, i Presidenti della Repubblica sono stati 12. L’unico ad essere stato eletto per un secondo mandato è stato Giorgio Napolitano nel 2013, per poi essersi dimesso due anni dopo. Il bisogno di raggiungere una maggioranza dei due terzi ha determinato il fatto che poche volte si è potuto eleggere il nuovo presidente nei primi tre scrutini. Gli unici due casi di questo tipo sono stati Francesco Cossiga nel 1985 e Carlo Azeglio Ciampi nel 1999. Mentre, l’elezione più complessa è stata quella di Giovanni Leone nel 1971: qui furono necssarie ben 23 votazioni.