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Chi era Mino Raiola, il procuratore di Donnarumma e Ibrahimovic

Mino Raiola

L'amore per il calcio e per ciò che il calcio può fruttare se si ha un fiuto unico: chi era Mino Raiola, il procuratore di Donnarumma e Ibrahomovic

Un drago che soffiava fuoco nella zona a cavallo fra il calcio e quello che il calcio frutta, ecco chi era Mino Raiola, il procuratore tra gli altri di Gigio Donnarumma e Zlatan Ibrahimovic. A scomparire infatti è stato senza tema di smentite un genio passato dalla contabilità di una pizzeria alle stime di Forbes sul suo patrimonio che in alcuni casi ha raggiunti livelli da Pil. E per capire chi fosse davvero Raiola ha fatto benissimo la Gazzetta Sportiva a citare la frase con cui proprio Ibrahimovic venne ammaliato da quell’Imperatore Marpione: “Dal primo istante capìi che era uno str*** arrogante”.

Un vero drago, ecco Chi era Mino Raiola

Nel 2020 Forbes gli stimò il patrimonio fatturato in 84,7 milioni di dollari con un giro d’affari di 847,7 milioni. Ma da dove era partito Raiola? Da Nocera Inferiore, in Campania. Carmine “Mino” Raiola ci nasce il 4 novembre del 1967, perché solo nella giornata delle Forze Armate poteva nascere un carro armato come lui, ma si trasferisce praticamente subito in Olanda, ad Haarlem. A 16 anni Mino gestisce l’attività di famiglia, una pizzeria, e la fa diventare un ristorante di lusso, insomma, il tipo trasforma davvero in oro tutto quello che tocca. Ma a Mino piace il calcio e quel che il calcio può fruttare, perciò a 20 anni, nel 1987, diventa responsabile del settore giovanile della squadra dell’Haarlem. Non passano molti anni e nel 1993 le terrificanti skill affaristiche di Mino e la sua conoscenza quasi “genetica” delle dinamiche del calcio gli fanno fare il primo di 70 clamorosi botti: Raiola porta Dennis Bergkamp e Wilhelm Jonk dall’Ajax all’Inter per 25 miliardi di lire. Da allora l’agente sportivo che parla alle orecchie del Diavolo non si ferma più: diventa agente Fifa e incasella il trasferimento di Pavel Nedved in Italia, alla Lazio.

In scuderia con lui Ibra e tantissimi altri

Poi in scuderia gli arriva un matto più matto di lui come Zlatan Ibrahimovic che da quanto conosce Raiola diventa il sogno proibito e poi realizzato del calcio italiano: Juventus, Inter e Milan. Tanto per cesellare qualche spiccio poi Raiola cura il ritorno di Paul Pogba al Manchester United, come? Dal parametro zero di quando era partito per andare alla Juve a più di 100 milioni e ditemi se questa non è genialità. Da allora parlare di Raiola e di re Mida e di Gengis Khan al tempo stesso non era più stato peccato, ognuno ha i suoi ambiti. Un esempio? Herling Haaland, che vale 150 milioni di euro per il suo cartellino, è in scuderia con il compianto agente. Ma non è il solo cavallo di razza che oggi piange Mino: Gianluigi Donnarumma, Paul Pogba, Marco Verratti, Alessio Romagnoli, Denzel Dumfries, Henrikh Mkhitaryan, Luca Pellegrini, Mario Balotelli, Matthijs de Ligt e decine di altri lo sanno. Sanno che oggi non è andato via uno qualunque, è andato via quello di cui Ibra disse che era “uno str*** arrogante, ma lo str*** più bravo di tutti.