Cristiana Lenoci Punk e femministe, sono diventate famose per la loro esibizione in una Chiesa cantando contro il Presidente russo Vladimir Putin. Per questo motivo sono state condannate a due anni di carcere. Ora a loro, alle Pussy Riot (le “ribelli della vagina”) viene dedicato un documentario intitolato: “Pussy Riot-A Punk Prayee”, presentatoal Biografilm Festival di Bologna, disponibile in dvd dal prossimo anno. Abbiamo provato a tracciare l’identikit di questo gruppo, il cui manifesto è: “L’arte non è uno specchio per riflettere il mondo, ma un martello per forgiarlo”.
Usano la musica per ribellarsi contro il regime politico del loro Paese, la loro protesta non è per il pane, ma per le rose, nel senso che è mirata più ai bisogni culturali e civili che a quelli primari. Segni particolari: indossano sempre un passa-montagna colorato, che definiscono la loro “maschera giocosa”.
