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Chiesa di San Bonaventura

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La chiesa di San Bonaventura si trova a Venezia e più precisamente nel sestiere di Cannaregio. Eretta nel 1620 dai padri francescani dell'ordine dei Riformati, la Chiesa di Bonaventura venne chiusa nel 1810, in seguito alla soppressione napoleonica degli ordini religiosi. Nel 1859, la chiesa ed ...

La chiesa di San Bonaventura si trova a Venezia e più precisamente nel sestiere di Cannaregio. Eretta nel 1620 dai padri francescani dell’ordine dei Riformati, la Chiesa di Bonaventura venne chiusa nel 1810, in seguito alla soppressione napoleonica degli ordini religiosi.

Nel 1859, la chiesa ed il complesso adiacente, venne acquistata dalla contessa Paolina Giustinian-Recanati che vi realizzò un convento per suore carmelitane scalze e la chiesa venne adibita a cappella conventuale. All’inizio del XX secolo, parte del convento fu riconvertita in ospedale infantile.

Originariamente, la chiesa di Bonaventura, ospitava opere di Tintoretto, Jacopo Bassano e il dipinto Santa Margherita da Cortona del Tiepolo, poi trasferito nella chiesa di San Michele in Isola. Successivamente è stata completamente spogliata sia degli arredi interni che delle decorazioni presenti sulla facciata.

La struttura interna della chiesa presentava un’unica navata, adornata dai Tredici santi francescani di Odoardo Fialetti, tre altari donati da Alvise Mocenigo, tra cappelle, in una delle quali erano custodite le spoglie del doge Carlo Contarini e della moglie ed un ampio coro. Con la distruzione di tutto il complesso monumentale, andarono distrutte o disperse quasi tutti le opere presenti al suo interno, comprese le reliquie del doge Contarini e consorte, realizzate da diversi artisti. Tintoretto si occupò invece della pala dell’altare maggiore e Antonio Dini realizzò l’arazzo raffigurante San Bonaventura.

Oggi della chiesa di San Bonaventura rimane poco o niente. C’è un piccolo oratorio in stile rinascimentale, sempre dedicato a San Bonaventura. In una modesta casa, vivono ancora alcune suore di clausura dell’ordine delle Carmelitane Scalze.