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Chiesa Santa Maria della Concezione: il lato oscuro di Roma

santa maria della concezione

Santa Maria della Concezione nasconde il luogo perfetto per tutti gli amanti del brivido e per tutti gli osservatori della spiritualità.

La Chiesa Santa Maria della Concezione è un importante luogo di culto che sorge nel cuore di Roma. Fu costruita per volere di papa Urbano VIII nei pressi di Palazzo Barberini in onore del fratello frate cappuccino Antonio Barberini. La sua tomba, insieme a quella di altri personaggi illustri della Chiesa, si trova ancora all’interno della struttura. Questo luogo sacro però ha alcuni dettagli inquietanti da svelare.

Chiesa Santa Maria della Concezione

La Chiesa di Santa Maria della Concezione si trova al n^27 di Via Veneto a Roma. Fu progettata da Michele da Bergamo e la sua costruzione iniziò il 1626 per poi concludersi nel 1631. La struttura ospita al suo intento alcune opere d’arte di rilievo come “L’arcangelo Michele che caccia Lucifero” di Guido Reni. Oltre a questo vi è anche un quadro che pare essere stato dipinto da Caravaggio il cui nome è “San Francesco in preghiera“. All’epoca della sua costruzione la chiesa era situata in una zona di campagna affiancata da un convento e da un campanile. Le due strutture furono poi abbattute nell’Ottocento al fine di fare spazio alla novella via Veneto. Il convento fu poi ricostruito nel 1925.

Oltre alle meraviglie sopracitate, nel luogo di culto, vi è anche un luogo oscuro che negli anni è sempre stato presente. Santa Maria della Concezione è infatti principalmente conosciuta per la sua cripta contenente ossa appartenenti a circa 4000 frati cappuccini. Queste sono state raccolte tra il 1528 e il 1870 e provenienti dall’antico cimitero dell’ordine dei Cappuccini situato nei pressi del Quirinale.

santa maria della concezione

La cripta-ossario

La famosa cripta di Santa Maria della Concezione è un luogo caratterizzato da un’atmosfera intensa e carica di storia. Le migliaia di ossa presenti, oltre ad appartenere a uomini vissuti secoli fa, sono disposte in maniera volutamente artistica. Anche se per alcuni può sembrare una scelta macabra, in realtà, il pensiero che c’è dietro è molto più profondo. Con questa composizione infatti si vuole esorcizzare la morte dando ai resti umani una mera funzione materiale. Con questo si vuole sottolineare il fatto che il corpo è un semplice contenitore dell’anima e che quindi può essere riutilizzato.

Le ossa sono disposte in modo da creare delle decorazioni complesse e affascinanti che riconducono alla morte. Alcuni di questi simboli sono la clessidra, la farfalla, l’orologio. Vi è anche lo scheletro di un bambino che regge la falce e una bilancia. Le cinque cappelle che compongono la cripta sono diverse l’una dall’altra. Ognuna di esse è decorata con l’uso di un osso in particolare così da dare cinque tematiche principali. La nicchia delle tibie, quella dei bacini, quella dei teschi, quella dei tre scheletri e quella della resurrezione. Le delicatissime composizioni assemblate con cura e dedizione non possono essere toccate ne tantomeno fotografate o filmate. Chiunque avrà il piacere di vivere questa esperienza intensa, e a tratti sconvolgente, sarà accolto dal memento mori all’ingresso:“Quello che voi siete noi eravamo; quello che noi siamo voi sarete”.