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Cibo dei poveri nei loro istituti, suore indagate per truffa

Cibo dei poveri nei loro istituti, suore indagate per truffa

La Procura di Arezzo indaga su 4 suore per truffa. Le religiose avrebbero dirottato nei loro istituti il cibo Ue destinato ai poveri.

Indagate per truffa aggravata. La Procura di Arezzo starebbe conducendo un’inchiesta su 4 suore dell’ordine di Santa Elisabetta. Le religiose, 2 di Arezzo e 2 di Firenze, avrebbero dirottato il cibo destinato dalla Comunità Europea ai poveri nei loro istituti. Le indagate si difendono, asserendo di essere vittima di maldicenze. L’indagine è sotto la responsabilità degli uomini della Guardia di Finanza.

La truffa del cibo

Una truffa a tavola. Niente di nuovo per gli addetti ai lavori: nel luglio 2018 ci sono stati almeno 2 casi di raggiro a tema culinario. Prima la truffa del bio e poi quella degli integratori per celiaci. Nulla di nuovo? Non proprio. Le indagate sarebbero 4 suore terziarie francescane figlie di Santa Elisabetta. Le religiose sono finite sotto osservazione della Procura di Arezzo, con l’accusa di aver dirottato il cibo destinato ai poveri dalla Commissione Ue nei loro istituti. Le suore gestiscono strutture private, accreditate con il servizio sanitario nazionale, che forniscono servizi di tipo sanitario e socio-assistenziale ad anziani non più completamente autosufficienti.

L’indagine

L’inchiesta della Procura avrebbe preso le mosse da un’altra indagine. La Guardia di Finanza, infatti, stava svolgendo un controllo fiscale sul lavoro nero. Arrivati nella struttura gestita dalle suore, i finanzieri hanno trovato i pacchi di cibo destinati ai poveri dalla Commissione Ue. Alcuni di essi erano addirittura aperti, come se fossero stati appena usati. Secondo la ricostruzione dei finanzieri, le religiose avrebbero – tramite raggiri – ottenuto quel cibo, per poi dirottarlo nelle Rsa da loro gestite, ottenendo lucro. Il Pubblico Ministero della Procura di Arezzo Julia Maggiore ha richiesto per le 4 suore il rinvio a giudizio. Nell’inchiesta condotta dagli addetti ai lavori sarebbero 3 gli istituti coinvolti.

Il caso ‘Don Euro’

Il caso delle suore di Arezzo non è isolato. Nonostante la singolarità del fatto, le religiose dell’ordine del Santa Elisabetta non sarebbero state le prime ad essere accusate di truffa. A marzo 2018 risale l’estromissione da tutti gli obblighi sacerdotali di don Luca Morini. Il parroco di Massa Carrara si era guadagnato il soprannome di ‘Don Euro’. L’inchiesta a suo carico avrebbe avuto inizio fin dal 2015. In quell’anno una escort denunciò ai media la cattiva condotta del prete, indicandolo come suo amante. Secondo gli addetti ai lavori don Luca Morini avrebbe truffato e estorto denaro ai propri parrocchiani, investito in sue presunte spese ‘allegre’. L’esonero è stato deciso dalla Congregazione per il clero e a renderlo noto è stato il vescovo di Massa Carrara e Pontremoli, mons. Giovanni Santucci, con un comunicato diffuso dalla diocesi.