> > Il Cimitero dei Rotabili a Mungivacca, quartiere di Bari

Il Cimitero dei Rotabili a Mungivacca, quartiere di Bari

Il Cimitero dei Rotabili

Il Cimitero dei Rotabili di Mungivacca, quartiere di Bari: descrizione di questo luogo desolato che ospita 41 tra locomotori, carri merci, automotrici e carrozze ferroviarie.

Il luogo

Il Cimitero dei Rotabili a Mungivacca, quartiere di Bari il cui nome richiama ovviamente la pastorizia, è una piccola stazione così comunemente denominata perché lì, dal 2001 – quindi da ben sedici anni – si trovano 41 tra locomotori, carri merci, automotrici e carrozze delle Ferrovie sud-est vecchi, inutilizzati e in attesa di essere demoliti. Sono diventati semmai rifugio per senzatetto e “fonte d’ispirazione” per graffitari, i quali li imbrattano e ci scrivono sopra. Una specie di bivio separa questo luogo in degrado dai binari funzionanti della stazione – e comunque funzionanti non durante i giorni festivi, rendendo il clima ancora più desolato –.

La descrizione

I tre binari ferroviari “morti” sono qua e là tagliati e arrugginiti, in mezzo ad erba alta e incolta, mentre sulla destra si trova un cumulo di macerie. Tra i “rotabili” abbandonati si trova per esempio un’automotrice Breda – Aerfer Ad 52, la cui livrea, in origine probabilmente di color rosso fuoco, è oggi talmente scolorita, da essere diventata arancione – e nemmeno carico -. Non ci sono più i vetri, che qualcuno avrà pensato bene di rompere, lanciando dei sassi; i fari sono fuori posto; alcuni sedili sono stati smossi chissà come e fatti cadere per terra, dove sono stati lasciati; altri sono spesso impolverati, strappati e pieni di cocci di vetro, mentre di altri ancora ormai si vede solo la struttura di ferro. Le tende ai finestrini sono strappate e ingiallite e addirittura i tetti di lamiera e quelle che erano le porte delle carrozze, sono stati divelti e lasciati lì a penzolare. In alcuni vagoni dei treni si trovano i resti del passaggio dei senza fissa dimora: ci sono legna bruciata da qualcuno per scaldarsi e sassi anneriti – con relativo odore di bruciato –; materassi squarciati e quant’altro. Una vera e propria desolazione a cui nessuno sembra intenzionato a porre rimedio.