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Cina, diminuisce il surplus commerciale: lʼexport frena a +5,5%

Cina

E' rallentato nel mese di agosto il surplus commerciale in Cina, che è scivolato a 41,99 miliardi di dollari rispetto ai 46,74 miliardi del mese precedente.

E’ rallentato nel mese di agosto il surplus commerciale in Cina, che è scivolato a 41,99 miliardi di dollari rispetto ai 46,74 miliardi del mese precedente.

Cina, rallenta il surplus commerciale: i dati

Il surplus commerciale in Cina nel mese di agosto è rallentato, tanto da scivolare a 41,99 miliardi di dollari rispetto ai 46,74 miliardi del mese precedente. Secondo le stime medie stilate dagli analisti, inoltre, ci si aspettava che questo surplus commerciale toccasse i 48,60 miliardi di dollari.

Inoltre, secondo i dati dell’Amministrazione generale delle Dogane, l’export è cresciuto del 5,5%, a quota 199,22 miliardi, a differenza del 7,2% del mese di luglio. Questo dato è causato in particolar modo dal rallentamento della domanda globale, che ha risentito anche del crescere dell’incertezza e delle tensioni geopolitiche.

Quello che invece è in aumento è l’import, con un rialzo del 13,3% (rispetto all’,11,9% del mese scorso) e che si porta a 157,19 miliardi. In questo caso, si tratta di un dato ben al di sopra del 10% atteso dagli analisti.

La Cina mette dei paletti sui Bitcoin

La Banca Centrale Cinese ha dichiarato illegale l’offerta iniziale di bitcoin per raccogliere fondi e inoltre ha ordinato di bloccare tutte le attività di raccolta. Le Ico (Initial Coin Offering) funzionano con lo stesso meccanismo delle classiche Ipo, ma con la differenza che l’investitore, invece di possedere una quota dell’azienda in cui si colloca, va a detenere un determinato ammontare di moneta virtuale.

Si tratta di un fenomeno in forte crescita, tanto che solo nell’anno in corso ha garantito una raccolta fondi di 1,6 miliardi di dollari. Sul proprio sito, la Banca Centrale Cinese ha spiegato di aver completato la sua indagine per quanto riguarda le offerte iniziali di bitcoin e che punirà eventuali offerte future.

Dunque, tutti coloro che hanno raccolto dei fondi attraverso l’offerta di bitcoin saranno costretti a rimborsare gli investitori. La Banca Centrale Cinese ha inoltre aggiunto che le piattaforme di trading non possono convertire i bitcoin in valuta ufficiale.

Ma il bitcoin, dopo la decisione della Banca Centrale Cinese di vietare le Ico, non ha smesso di correre. Dopo l’iniziale crollo dell’11% avvenuto lo scorso lunedì, la valuta virtuale ha poi riguadagnato successivamente il 4,5%.

Il panico degli investitori è dunque subito passato. Il bando messo in atto dalla Banca Centrale Cinese non sembra infatti avere intaccato il trend della criptovaluta. Il Bitcoin, che su alcune piattaforme era arrivato a una valutazione di 5.000 dollari, lunedì, dopo la direttiva, era quotata 26.400 yuan (4.029 dollari). Nei giorni successivi ha recuperato un po’ a 4.280 dollari.