> > Cina, il segretario del PCC Xi Jinping vuole la riunificazione con il Taiwan

Cina, il segretario del PCC Xi Jinping vuole la riunificazione con il Taiwan

Cina presidente Xi Jinping

Cina, si riaccende il tema della riunificazione del Taiwan. Xi Jinping annuncia: "Il compito storico della riunificazione deve essere realizzato".

Il Presidente cinese ha fissato l’ultimatum: ormai è deciso, il Taiwan verrà riunificato alla Cina e chiunque non sia d’accordo e tenti d’interferire «farà una brutta fine».

Cina, l’ultimatum per riunificazione del Taiwan

Il Presidente cinese ha deciso: il Taiwan verrà riunificato alla Cina e chiunque non sia d’accordo e tenti d’interferire «farà una brutta fine». Questo è stato l’ultimo – durissimo – avvertimento sulla questione dell’isola pronunciato dal segretario del Partito Comunista Cinese – il PCC – Xi Jinping, che ha tenuto un discorso per commemorare i 110 anni della rivoluzione ispirata da Sun Yat-sen, che nel 1911 ha portato alla caduta del Celeste Impero, e dato vita all’attuale Repubblica di Cina.

Cina, le parole di Xi Jinping sulla riunificazione del Taiwan

Durante il memoriale della rivoluzione, il presidente Xi Jinping è stato molto chiaro nel suo discorso tenutosi nella Grande Sala del Popolo, a piazza Tiananmen, ribadendo la sua idea di continua crescita e rivoluzione a livello nazionale, iniziata quasi 10 anni fa quando – nel 2013 – è diventato Presidente della Repubbblica Popolare Cinese.

«La questione Taiwan sarà risolta e il rinnovamento nazionale diventerà una realtà». Queste le parole di Xi, che ha anche garantito che l’annessione avverà «con mezzi pacifici» e sarà nell’interesse di entrambe le nazioni.

Cina, riunificazione del Taiwan: la risposta di Taipei

Le parole del leader cinese hanno inevitabilmente scatenato la reazione di Taipei (capitale del Tiwan, ndr): in una nota del Consiglio per le Relazioni con la Cina, infatti, viene sottolineato di come i 23 milioni di abitanti dell’isola hanno il diritto di decidere il futuro e lo sviluppo di Taiwan e respingono le proposte politiche provenienti da Pechino, che propongono il modello “un Paese, due sistemi“.

La presidente del Consiglio, Tsai Ing-wen, ha poi invitato Pechino ad abbandonare le «misure provocatorie e di intrusione» e a riconsiderare «con mentalità più aperta» i temi di pace, reciprocità, democrazia e dialogo. Solo in questo modo, ha concluso la nota, «ci potrà essere uno sviluppo sano delle relazioni nello Stretto».

Cina, riunificazione del Taiwan: questione riaperta

La questione dell’indipendenza di Taiwan è sempre stata molto delicata, e nell’ultimo periodo è tornata nel vivo dell’interesse geopolitico mondiale per via dell’innalzamento della pressione militare di Pechino sull’isola, che ha destato allarme a livello internazionale ed è stata oggetto di forti critiche.

Il secessionismo dell’isola è «il più grande ostacolo» alla realizzazione del rinnovamento nazionale, ha detto Xi, che ha poi ribadito la sua fermezza nel voler portare a termine la riunificazione a tutti i costi:

«Chi dimentica il passato, tradisce la madrepatria e cerca di dividere il Paese non farà una bella fine. Saranno presi dal popolo e condannati dalla storia. […] Nessuno dovrebbe sottovalutare la determinazione e la forte capacità del popolo cinese di difendere la sovranità nazionale e l’integrità territoriale. Il compito storico della completa riunificazione della madrepatria deve essere realizzato e sarà sicuramente realizzato».

 

La replica di Taiwan sulla riunificazione con la Cina

Nonostante la linea rigida tenuta dal presidente cinese Xi Jinping, l’Isola non sembrerebbe cedere alle “proposte” di Pechino. La leader di Taiwan ribadito che più volte che «non cederà né avanzerà», continuando a difendere con forza e sovranità la sicurezza nazionale.

Allo stesso tempo, la presidente è decisa a mantenere lo status quo di pace che vige attualmente ed ha per questo esortato la Cina a rivedere la propria manovra. Come si legge nella nota del Consiglio infatti: «il punto cruciale delle attuali relazioni attraverso lo Stretto risiede nella riluttanza di Pechino ad affrontare Taiwan, la Repubblica di Cina, senza rinunciare all’uso della forza contro Taiwan».