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Cina, Yuzhou in lockdown dopo la scoperta di soli tre casi Covid in due giorni

Lockdown a Yuzhou con soli tre sintomatici Covid

La Cina non scherza e dopo Xi'an anche la città di Yuzhou è in lockdown dal 3 gennaio scorso dopo la scoperta di soli tre casi Covid in due giorni

Tolleranza zero in Cina non è solo uno slogan lo sanno bene gli oltre un milione di abitanti di Yuzhou, che è finita in lockdown dopo la scoperta di soli tre casi Covid in due giorni. Attenzione, i tre contagiati sono anche pauco sintomatici ma per un paese che ha deciso di chiudere i conti con il coronavirus e che può attuare la politica dei compartimenti stagni con la sua economia mostruosa ed il suo rigorismo questo conta poco. 

Cina, Yuzhou in lockdown: 1,2 milioni di abitanti reclusi per 3 tamponi positivi

Dopo quella di Xi’an è toccata alla città di 1,2 milioni di abitanti nella provincia centrale dell’Henan. Da disposizione, roba che in Cina è meglio non ignorare, i cittadini dovranno rimanere in casa, con interi quartieri che sono stati letteralmente bloccati. Il modello è quello del lockdown della prima ondata che ebbe nella Cina epicentro di diffusione e centro nevralgico delle attenzioni investigative di tutto il pianeta. 

Da grande accusata a “poliziotta” inflessibile: tolleranza zero in Cina e Yuzhou in lockdown 

Ora, dopo che per due anni i cinesi si sono sentiti dare degli untori, hanno deciso di fare quello che a loro meglio riesce e che nelle situazioni critiche dà i risultati più spicci: i poliziotti. A Yuzhou negozi e luoghi di intrattenimento sono out, resteranno aperte solo le attività commerciali e i negozi essenziali. Dal 3 gennaio è così per tre casi. Nessuno è più autorizzato a lasciare la città e chi è rimasto fuori può entrare solo con un permesso speciale. E ancora, trasporto pubblico sospeso e no alle auto, eccetto i veicoli di soccorso o destinati alla lotta all’epidemia. 

Ecco tutto ciò che dal 3 gennaio è stato chiuso a Yuzhou, in Cina, con il lockdown 

E le scuole? Neanche a parlarne: tutto chiuso assieme a stadi, cinema e palestre e bar. Unica deroga, quella di centri commerciali e supermercati, ma potranno vedere solo beni di prima necessità. Di conseguenza stop anche ai lavori non essenziali. L’obiettivo dichiarato di queste misure drastiche? Raggiungere la “trasmissione zero”. La Cina sta per varare la Belt ad Road Initiative con l’Indonesia, sta per intestarsi l’economia afghana e per aprire i Giochi Olimpici invernali e non può permettersi errori. La riprova? In tutta la Cina sono stati registrati 108 nuovi casi covid. 108, in Cina: da noi la città di Frosinone nel Lazio, 50mila abitanti scarsi contro quasi un miliardo e mezzo a guida Pechino, ne ha registrati 128 nello stesso range temporale.