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Circuiti elettronici: cos'è e come funziona un regolatore di tensione

regolatore tensione

Tutte le informazioni essenziali sui regolatori di tensione: cosa sono, come funzionano e perché sono importanti.

Chi ha a che fare con i circuiti elettronici sa benissimo l’importanza che può avere il regolatore di tensione. Come si può intuire dal nome, si tratta di un dispositivo che consente di regolare in modo automatico la tensione, in modo da rispettare i valori impostati. In altre parole, il regolatore converte la tensione di ingresso in tensione costante, garantendo al circuito una tensione fissa anche nel caso in cui quella di ingresso dovesse cambiare.

Se non ci fosse un dispositivo di questo tipo le variazioni della tensione potrebbero causare malfunzionamenti o addirittura danni al circuito o all’impianto. Il regolatore di tensione, quindi, è uno strumento utilissimo che ha diversi campi di applicazione. Anche per questo motivo sul mercato sono disponibili tante tipologie differenti.

Funzioni e tipologie del regolatore di tensione

Come detto, il regolatore di tensione ha una duplice funzione:

  • Regola la tensione di uscita al livello desiderato.
  • Mantiene costante la tensione in uscita regolata anche nel caso in cui ci siano disturbi o variazioni della tensione di ingresso.

La presenza di un regolatore è indispensabile in tutti quei circuiti per i quali è necessaria una particolare tensione di ingresso.

Sono stati sviluppate diverse tipologie del dispositivo: i più noti sono il regolatore di tensione lineare, il regolatore di tensione a caduta minima, il regolatore switching buck-boost e la pompa di carica. Chi è alla ricerca di un regolatore di tensione può trovare il modello più adatto alle sue esigenze sul sito di RS Components: sfruttando i filtri di ricerca, con pochi clic è possibile trovare il dispositivo che presenta tutte le caratteristiche richieste.

Come funziona il dispositivo

Il funzionamento di un regolatore di tensione lineare prevede l’impiego di un dispositivo di passaggio attivo; questo dispositivo è controllato da un amplificatore differenziale ad alto guadagno. Il suo compito è quello di confrontare la tensione di uscita con la tensione di riferimento, adattandola automaticamente nel caso in cui debba compensare la differenza, in modo da garantire una tensione di uscita costante.

Nel regolatore di tensione di commutazione, invece, la tensione di ingresso CC viene convertita nella tensione di uscita impostata tramite un circuito che ha la funzione di controllare l’interruttore di alimentazione. Il circuito di controllo accende e spegne l’interruttore: così facendo riesce a mantenere la tensione di uscita costante ed al valore impostato. Rispetto ai regolatori lineari, quelli di commutazione riescono a pilotare maggiori carichi di corrente.

Le applicazioni: circuiti elettronici e motori

È impossibile fare un elenco completo delle possibili applicazioni dei regolatori di tensione: questi dispositivi si trovano in tutti quei circuiti elettronici che hanno bisogno di una regolazione o di una gestione della tensione. Detto così potrebbe sembrare una cosa complicata, ma in realtà si parla di dispositivi ed apparecchi con cui si ha a che fare tutti i giorni: alimentatori, computer, televisori, elettrodomestici come il frigorifero o i condizionatori d’aria.

E poi non bisogna dimenticare il ruolo importantissimo che il regolatore di tensione svolge nel campo dei motori. La parte più importante dell’impianto elettrico di una macchina (ma lo stesso si potrebbe dire per la moto) è la batteria, che ha bisogno della corrente che viene generata dall’alternatore. Questo però genera una tensione alternata: per fornire alla batteria la corrente continua in 12 V di cui ha bisogno è necessario l’intervento di un regolatore che converta la tensione, mantenendola al valore impostato.