Emergono nuovi elementi sul caso del presunto stupro di gruppo avvenuto nella villa di Ciro Grillo in Sardegna il 17 luglio 2019: Silvia, la vittima, ha raccontato ad un’amica che vive in Norvegia che “le persone mi usano soltanto quando e come vogliono e poi mi buttano via come spazzatura“.
Circo Grillo: il racconto di Silvia all’amica
Le Lunghe conversazioni in inglese che la giovane ha avuto con l’amica poche ore dopo i fatti sono depositate fra gli atti che ora il giudice dovrà valutare. “Quello che hanno fatto quei ragazzi è pura manipolazione e hanno approfittato di te“, ha risposto la ragazza in Norvegia. E ancora: “Non importa se non hai urlato di smettere o roba del genere. Ti hanno manipolato umiliandoti“. Il suo consiglio è poi stato quello di rivolgersi ad uno psicologo “che ti aiuti a vedere che bella persona sei“: incolpare se stessa, ha continuato, non è una cosa sana ed è sbagliato.
Circo Grillo, il racconto di Silvia all’amica: “Sempre più difficile”
Silvia, che le ha riscritto il mattino seguente, ha risposto che sarebbe andata e che le parole dell’amica sono state un sollievo per lei. “Proprio non ce la faccio più, sta diventando sempre più difficile capire perché succedono cose come queste e come evitarle… mi sento così frustrata che sto diventando matta“, ha continuato la vittima.
L’amica l’ha dunque messa in guardia dalle persone da cui stare alla larga e tra queste avrebbe citato anche Roberta, la ragazza presente con lei nella villa che ha dormito senza accorgersi di nulla e che non ha reagito come avrebbe dovuto dopo che lei, in lacrime, le ha detto di essere stata violentata.