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Omicidio Ruggiero: rivelazione dell'assassino reo confesso

Ciro Guarente

Nell'avviso di conclusione delle indagini svelati i dettagli di come Ciro Guarente ha fatto a pezzi il cadavere di Vincenzo Ruggiero.

Si arricchisce di nuovi e inquietanti particolari l’omicidio di Vincenzo Ruggiero. Il 25enne era stato ucciso il 7 luglio 2017 ad Aversa (Caserta). Il suo cadavere era stato poi fatto a pezzi in un garage a Ponticelli (Napoli). Ad essere accusato di aver compiuto materialmente l’assassinio è il 36enne Ciro Guarente, in carcere come reo confesso. Indagato anche il 51enne Francesco De Turris, perché fu lui a dare a Guarente la pistola che ha ucciso Vincenzo Ruggiero.

L’omicidio di Vincenzo Ruggiero

Il delitto di Vincenzo Ruggiero è stato particolarmente efferato. Stando alle ricostruzioni degli inquirenti, il 7 luglio 2017 il 36enne Ciro Guarente si reca nell’appartamento del 25enne, che abita ad Aversa (Caserta) con Heven Grimaldi. Alla base del brutale omicidio infatti ci sarebbe la gelosia, anche se Vincenzo era gay. La ragazza era la ex fidanzata di Guarente. Appena entrato l’assassino spara contro Vincenzo Ruggiero, cogliendolo completamente di sorpresa. Il 25enne tenta inutilmente di ripararsi dai due colpi d’arma da fuoco sparati uno dopo l’altro.

Vincenzo Ruggiero si accovaccia quindi a terra, inginocchiato. Ciro Guarente non sembra avere nessuna pietà e spara al ragazzo alla schiena un terzo colpo. Sembra che però che Ciro in questi frangenti si sia fatto aiutare da un complice. Qualcuno infatti lancerebbe dei botti per coprire il rumore dei tre spari. Il 36enne a questo punto decide di far sparire il cadavere. Ciro Guarente carica quindi in auto il corpo ormai senza vita di Vincenzo Ruggiero. Gli investigatori stanno appurando se l’uomo abbia agito da solo o se si sia fatto aiutare nell’occultamento del cadavere.

Ciro Guarente fa a pezzi Vincenzo

L’obiettivo di Ciro Guarente però non era solo l’occultamento ma anche la distruzione del cadavere di Vincenzo Ruggiero. Il 36enne infatti trasporta il corpo della sua vittima fino ad un garage di Ponticelli, area periferica di Napoli. Sembra che Ciro avesse affittato il garage solo pochi giorni prima di compiere l’omicidio, e ciò potrebbe dimostrare in fase processuale la premeditazione.

Quando il 36enne ha indicato agli inquirenti il luogo dove aveva nascosto il cadavere di Vincenzo Ruggiero non aveva però raccontato nei dettagli come l’aveva fatto a pezzi. I raccapriccianti particolari emergono ora dopo la notifica dell’avviso di conclusione delle indagini. Si scopre quindi che una volta nel garage, Ciro Guarente spara alla testa di Vincenzo con un fucile a pallettoni. L’assassino cerca fin da subito di ridurre la faccia della sua vittima in tanti piccoli pezzi.

Successivamente, con un’accetta seziona a metà il corpo del povero ragazzo e nella furia mutila anche il braccio destro e alcune dita della mano sinistra. Al quel punto, Ciro ha versato sopra il cadavere così smembrato sia acido cloridrico che acido muriatico. Successivamente, i vari pezzi del cadavere sono stati ricoperti con del cemento. Dopo alcuni giorni, il 36enne è tornato nel garage ed ha mescolato i resti del corpo di Vincenzo Ruggiero con vari rifiuti, il tutto inglobato con del cemento a presa rapida. E’ stato sotto un massetto, infatti, che le forze dell’ordine hanno scoperto il cadavere del giovane così orribilmente mutilato.