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Civati alla sinistra: non banalizzare manifestazione Milano

Pippo Civati

Pippo Civati partecipa alla manifestazione in piazza San Babila a Milano per protestare contro le politiche sui migranti di Salvini e Orbán.

Grande successo per la manifestazione organizzata dalle associazioni “Europa senza muri” e “I Sentinelli di Milano” in piazza San Babila a Milano, per protestare contro l’incontro in prefettura tra il primo ministro ungherese Viktor Orbán e il ministro dell’Interno Matteo Salvini. Alla manifestazione hanno aderito tante organizzazioni e partiti, tra cui l’Anpi, la Cgil, la Uil ma anche il PD, Liberi e Uguali e Possibile, con il suo leader Pippo Civati.

Civati: caso Diciotti ha scatenato reazione

“Vorrei ringraziare tutte le ragazze e i ragazzi, le donne e gli uomini che, da un molo siciliano a una piazza milanese, hanno manifestato, manifestando prima di tutto se stessi, per dire a tutti che in Italia e in Europa non c’è esclusivamente la prospettiva di un’alleanza tra autoritari, nazionalisti e fascistoidi” scrive su Facebook Pippo Civati, commentando i numeri della manifestazione a piazza San Babila a Milano. La Questura stima circa 4mila persone ma per gli organizzatori ce n’erano almeno 14mila. Tra loro il leader di Possibile che spiega il perché di tanta affluenza: “Il caso della nave Diciotti ha scatenato una reazione, una mobilitazione delle persone, di quell’Italia che non sta con Salvini per citare un famoso hashtag”.

“E’ un modo anche per presentare le esigenze di chi non vuole che questa Europa vada incontro al disastro, alla distruzione, al ritorno dei nazionalismi. – prosegue Pippo Civati – E’ una reazione di cuore e di testa perché credo che non convenga a nessuno che l’Europa si sciolga”. Entrando nel merito della trattativa tra Italia e Ungheria per ripartizione dei migranti, Civati sottolinea come il governo ed “i 5 Stelle, alleati della Lega, siano in difficoltà visto che Orbán non è molto d’accordo”. Questo per dire che la politica è un po’ più seria degli slogan, richiede intelligenza e partecipazione” aggiunge.

M5S piegati a Salvini

“Salvini si è preso tutta la scena politica anche grazie ad un alleato molto generoso – evidenzia quindi il fondatore di Possibile – I 5 Stelle stanno infatti donandosi anima e cuore alle sue politiche. Vedremo se saranno capaci di essere così concreti sulle questioni sociali ed economiche”. “Noi però diciamo che sulle questioni dei diritti non si può in nessun modo accettare un’Europa tipo quella di Orbán in Ungheria. – chiarisce – L’aspettativa verso Salvini troverà di fronte, io mi auguro, una aspettativa uguale e contraria”

Poi una riflessione sulla sinistra, fuori e dentro il Parlamento: “I primi mesi di una nuova fase politica sono sempre complicati. Quella del 4 marzo è stata una sonora sconfitta un po’ per tutte le parti che sono qui in piazza oggi. – ammette – C’è bisogno di qualcosa di più che ritrovarsi ma è necessario ricostruire una politica e mettere alla prova quella di chi ha vinto. Occorre creare qualcosa di diverso, e oggi è stato fatto il primo passo. Facciamo in modo che non ci sia solo Salvini”

Sinistra sostenga spontaneità della piazza

“Questo controcanto non è ancora l’opposizione” prosegue il discorso Pippo Civati sulla sua pagina Facebook. “E non è sufficiente farla sulla questione legate alle migrazioni. – aggiunge – Però segnalo che banalizzare ciò che sta accadendo anche dalla nostra parte sarebbe un errore di quelli imperdonabili”.

“Ora questa spontaneità va accompagnata e sostenuta, anche da chi siede in Parlamento. – avverte – E si deve trovare il modo di raccontare qualcosa di diverso, per contrastare ciò che c’è e superare ciò che è stato. È come l’inizio di un viaggio, chi lo farà, alla fine, non sarà più lo stesso di quando è partito: e questo è anche l’unico modo per rappresentare qualcosa che possa sembrare convincente, per le persone che poi andranno a votare”.

“La prossima tappa, per me e per noi, sarà a Torino, dove ci vedremo, l’8 settembre, per discutere insieme di come organizzare e strutturare questo lavoro. – annuncia quindi – Di opposizione, di controinformazione e anche di prospettiva, se sarà possibile. E sarà possibile solo se non sarà un ‘calcolo’ a muovere le persone, ma un’esigenza che sentono profondamente e che intendono condividere. Solo così usciremo dai guai”.