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Clan dei Nebrodi, 9 fermati in operazione antimafia del Ros

Clan dei Nebrodi, 9 fermati in operazione antimafia del Ros

Sono 9 i fermati nell'ambito di un'operazione contro i clan dei Nebrodi. Gli arresti eseguiti dai carabinieri del Ros hanno riguardato le cosche di Cesarò e Bronte. Minacce e aggressioni ai contadini per ottenere la cessione di terreni e poter così ricevere i contributi per l'agricoltura dell'Uni...

Sono 9 i fermati nell’ambito di un’operazione contro i clan dei Nebrodi. Gli arresti eseguiti dai carabinieri del Ros hanno riguardato le cosche di Cesarò e Bronte.

Minacce e aggressioni ai contadini per ottenere la cessione di terreni e poter così ricevere i contributi per l’agricoltura dell’Unione Europea pur non essendo in possesso della certificazione antimafia richiesta. Ci sarebbe proprio la violazione del cosiddetto “protocollo Antoci” alla base dei provvedimenti di fermo eseguiti dai carabinieri del Ros nei confronti di nove persone accusate di essere affiliate alla mafia dei Nebrodi. La richiesta di convalida degli arresti sarà presentata oggi al gip di Catania, che dovrà decidere in merito al termine dell’udienza che dovrebbe tenersi venerdì prossimo.

L’operazione che ha colpito i vertici delle cosche di Cesarò, in provincia di Messina, e Bronte, in provincia di Catania è stata coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia della procura etnea. Tra i destinatari dei provvedimenti di fermo anche i presunti vertici delle due cosche, Giovanni Pruiti e Salvatore Catania.

Nelle 100 pagine dell’informativa redatta dai carabinieri sono riportate le violazioni da parte dei fermati della normativa voluta da Giuseppe Antoci, il presidente del Parco dei Nebrodi, per assicurare che potessano accedere ai finanziamenti europei solo le aziende prive di legami con la criminalità organizzata. Informato dell’esito dell’operazione, Antoci, che l’anno scorso è sfuggito a un attentato da parte dei clan, ha ringraziato i carabinieri del Comando Provinciale di Messina, i Ros di Catania, la Compagnia di Santo Stefano di Camastra (ME) e in particolare la Dda di Catania per l’impegno dimostrato.

Il presidente del Parco dei Nebrodi ha rivendicato con orgoglio di aver dato inizio a un percorso di legalità che non si ferma, nonostante le difficoltà e le minacce, e che sta “liberando la Sicilia da un malaffare che durava da anni e che toglieva dignità agli agricoltori ed allevatori onesti.”

Il prossimo 23 febbraio Antoci sarà alla Camera dei Deputati per presenziare alla presentazione della legge che allarga il protocollo di legalità adottato nel Parco dei Nebrodi a tutta l’Italia.