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È una vera e propria tragedia quella che si è consumata nella giornata di sabato 2 luglio 2022 a Claviere, in Val di Susa, qui un escursionista di 58 anni, Paolo Pich, è morto dopo essere precipitato da una via ferrata davanti agli occhi del figlio.
Ecco tutti i dettagli su questo drammatico accadimento.
Claviere, l’escursionista Paolo Pich perde la vita a 58 anni: i dettagli della tragedia
Un fatale incidente si è consumato nella giornata di sabato 2 luglio 2022 nelle montagne di Claviere, in Val di Susa e più precisamente in zona Rocca Clarì, qui il 58enne Paolo Pich stava compiendo un’escursione insieme al figlio, quando all’improvviso è precipitato da una via ferrata ed è morto davanti agli occhi del ragazzo.
L’allarme lanciato dal ragazzo ed il tempestivo intervento dei soccorritori
In seguito all’incidente, il figlio della vittima ha tempestivamente allertato i soccorritori, che di fatto si sono recati dopo pochissimo tempo sul luogo dove si è consumato l’accaduto.
Gli operatori del servizio dell’elisoccorso regionale hanno sin da subito messo in atto tutti i possibili tentativi di rianimazione che era possibile compiere sul corpo di Paolo Pich, ma purtroppo nulla è servito a farlo tornare in vita e di fatto alla fine i medici non hanno potuto far altro che constatare il decesso dell’uomo.
Dolore per la prematura scomparsa di Paolo Pich: le parole dell’amico Massimo
Un grande amico di Paolo Pich, Massimo Corcione, ha deciso di dedicare al 58enne un commovente post su Facebook, ecco quali parole ha scritto:
“Non riesco a farmene una ragione. Il dolore che provo è enorme. La montagna, la tua passione. La stessa che ha regalato a tutti noi tanti sorrisi e gioie ora ti ha portato via per sempre.
Tu che per tutti noi sei sempre stato il fratello maggiore. Abbiamo cantato insieme intorno al fuoco, mangiato dalla stessa gavetta e condiviso le nostre vite. Con te mi sono tuffato nella più bella avventura della mia vita lo scoutismo.
Eri solo passato a dare un occhiata a quei tre ragazzini che avevano aperto un gruppo Scout. Sei rimasto a darci una mano, fondando con noi il Gruppo Scout CNGEI Chivasso 5 diventando il nostro mitico capo gruppo.
Tu eri Hati il grande elefante che in maniera saggia ha fatto crescere tutti noi. La nostra amicizia da allora no si è mai interrotta. Abbiamo visto crescere i nostri figli, ne abbiamo condiviso paure e gioie.
Per me sei e rimarrai il punto più alto da raggiungere. L’uomo pacato ed energico allo stesso tempo che avrei voluto essere. Io che avrei voluto essere Paolo Pich oggi non riesco a fare altro che piangere per te Capitano o mio Capitano”.