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Clienti clandestini nascosti dal ristoratore, tana dei carabinieri

Clienti clandestini nascosti dal ristoratore, tana dei carabinieri

Di fronte all'imbarazzo del titolare i militari hanno ispezionato il locale e fatto "bingo" in un magazzino: i clienti erano nascosti là

Clienti clandestini nascosti dal ristoratore e carabinieri che trovano il locale deserto, sembra la scena di un film ma è accaduto davvero a San Marcello Pitteglio, in provincia di Pistoia. Il controllo sulle regole anti covid però era mirato e i militari hanno proseguito nell’ispezione di quel rinomato ristorante. Proseguito fino a fare bingo: nascosti in un ripostiglio c’erano i dipendenti del locale ed otto clienti. Il ristoratore si è trovato così in pochi minuti da cadere dalle nuvole a incappare in una sanzione e nella proposta irrogata di chiudere il suo locale per 5 giorni. E il tocco di surrealità in più alla scena lo ha dato il fatto che alcuni clienti, multati anch’essi, avevano ancora il bicchiere da cocktail in mano.

Clienti clandestini: le voci in paese

Secondo una prima ricostruzione della curiosa vicenda i controlli dei carabinieri sarebbero scaturiti da insistenti voci di paese su quel ristorante. Qualcuno insisteva da tempo sul fatto che lì si organizzassero mangiate “clandestine” con discrezione. Era evidente che le voci diffuse in paese avevano trovato conferma. In quel locale si organizzavano pranzi clandestini in barba ai divieti delle norme anti-Covid. Accertamenti sul posto e multe dei militari sono figli di una intensa attività di controllo culminata con quel blitz mirato. I carabinieri sono entrati nel locale, hanno generalizzato il gestore e i collaboratori ed hanno chiesto di poter ispezionare il ristorante.

Il blitz e l’imbarazzo del gestore

A quel punto fra gli astanti è scattato un imbarazzo che ha insospettito gli operanti, un sospetto aumentato dalla ritrosia del gestore a consentire l’ispezione. Il motivo si sarebbe palesato di lì a poco con la scoperta dei clienti nascosti. Era accaduto in pratica che il gruppo di avventori aveva seguito il consiglio del proprietario. Costui aveva a sua volta notato l’arrivo dell’Arma dai monitor attivi delle telecamere di sorveglianza del suo ristorante. Al di là degli aspetti ridanciani della vicenda, va detto che la provincia di Pistoia, a causa dell’alto numero di casi positivi registrato nelle scorse settimane, da circa un mese, è classificata zona rossa. Quindi è prevista sul caso di specie la chiusura di tutte le attività commerciali non essenziali, oltre che la possibilità per bar e ristoranti di rimanere aperti solamente per l’asporto.