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Clima, oggi annuncio di Trump sull'accordo di Parigi

Clima

Il presidente americano Donald Trump annuncerà oggi la sua decisione sull'accordo di Parigi sul clima alle 15 locali, le 21 italiane. A riferirlo è lo stesso Trump sul suo profilo ufficiale Twitter. La decisione sul ritiro degli Stati Uniti dall'accordo di Parigi era stata già comunicata mercoled...

Il presidente americano Donald Trump annuncerà oggi la sua decisione sull’accordo di Parigi sul clima alle 15 locali, le 21 italiane. A riferirlo è lo stesso Trump sul suo profilo ufficiale Twitter. La decisione sul ritiro degli Stati Uniti dall’accordo di Parigi era stata già comunicata mercoledì, scatenando numerose polemiche a livello popolare ed istituzionale.

Trump e l’uscita dall’accordo

Che al Presidente Trump, l’accordo sul clima di Parigi non piacesse si sapeva già dalla campagna elettorale. Il taglio netto con la precedente amministrazione quindi, toccherà anche la politica ambientale. Al G7 di Taormina il quadro era ancora incerto anche se il presidente Usa aveva annunciato che avrebbe chiarito le sue intenzioni “entro una settimana”.

L’America, ai tempi di Obama, aveva avuto un ruolo chiave nella promozione dell’accordo. L’ex presidente infatti, si era impegnato a ridurre le emissioni di Co2 del 26%, partendo dal livello 2005 ed entro il 2025. Non solo, aveva convinto anche la Cina a partecipare.

Calcolando che gli Usa oggi sono responsabili di un quinto delle emissioni globali, questo potrebbe significare che circa il 5% dell’obiettivo da raggiungere verrebbe cancellato con un tratto di penna.

I possibili scenari

Prima di tutto, c’è da chiarire che non è prevista, dall’accordo di Parigi, la possibilità di rinunciare agli impegni sottoscritti volontariamente da ogni Paese prima del 2020, a meno che Trump non porti gli Stati Uniti fuori dalla Convenzione Onu contro il cambiamento climatico, il quadro giuridico in cui si inserisce l’accordo firmato in Francia nel dicembre 2015. In secondo luogo, bisognerà vedere cosa faranno e come prenderenno questa decisione i diretti interessati, cioè le imprese, gli Stati e i cittadini americani.

In questo senso, il sindaco di New York, Bill de Blasio, ha lanciato la sfida a Donald Trump sul clima. E assicura che New York rispetterà l’accordo di Parigi anche se il presidente farà uscire gli Stati Uniti dall’intesa. Alle dichiarazioni di de Blasio, fanno eco quelle del governatore della California, Jerry Brown: “Il resto del mondo è tutto contro Trump. Questa fuga dalla realtà di Washington avrà vita breve“.

Non solo la politica, nel caso in cui Trump decidesse di far davvero uscire gli USA dall’accordo climatico, dovrà vedersela con le varie aziende che hanno investito nelle energie rinnovabili e nelle auto elettriche, spalleggiate dalle multinazionali della chimica e del petrolio, come DuPont, Exxon, Bp e Shell, oltre che dalla Silicon Valley, con Apple, Microsoft, Google.

Le parole di Galletti

Sull’ipotesi di una possibile uscita degli Stati Uniti, il nostro ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti non si sbilancia. “La posizione degli Usa non è ancora conosciuta“, ha detto il ministro, che ha ribadito di essere “soddisfatto del messaggio che è venuto da Taormina: l’Italia, l’Europa e i Paesi del G7 non tornano indietro da Parigi, nonostante gli americani.” Il ministro ha poi sostenuto la certezza che “saranno gli americani a non seguire Trump se Trump non seguirà Parigi, nel senso che l’economia – e l’economia americana l’ha capito bene – deve passare attraverso l’economia ambientale, perché l’economia circolare, con buone pratiche ambientali, sarà quella competitiva nella quarta rivoluzione industriale“.