> > 'Colibrì-Hemato', il progetto contro la leucemia linfatica

'Colibrì-Hemato', il progetto contro la leucemia linfatica

leucemia

L'ospedale San Martino fa dei passi avanti per contrastare la leucemia linfatica migliorando la vita del paziente con la app Colibrì-Hemato

Nella leucemia linfatica, seguire passo dopo passo i pazienti risulta essere la prima cura. Per una battaglia contro il linfoma che toglie ore di tempo a coloro che passano molto tempo in ospedale. Ora arriva il nuovo progetto che permette di velocizzare tempo e cure.

Colibrì-Hemato, cos’è?

L’ospedale San Martino ha messo a punto un progetto dell’ematologia molto importante coordinato da Adalberto Ibatici con un finanziamento ad hoc da Gilaed Sciences nell’ambito dei bandi di concorso per ricercatori e associazioni pazienti.

Colpisce in particolar modo gli over 65 colpendo tra 2-6 persone ogni 100.000 abitanti. La leucemia linfatica può avere un decorso molto differente a seconda dell’evoluzione del decorso della malattia.

La App Colibrì-Hemato ha come scopo primario la gestione del malato.

Giovanni Pizzolo, docente di ematologia all’università di Verona spiega in merito alla malattia: “Questa malattia costringe le persone a trascorrere il proprio tempo in ospedale. Oggi sono disponibili nuove somministrazioni più veloci e meno invasive. L’occasione viene offerta dalla campagna di questi giorni denominata “Non bruciare il tempo mettilo a fuoco” che in tutta italia ha coinvolto 60 centri ematologicie oltre 250 racconti di pazienti, familiari e medici.

La Leucemia linfatica

La leucemia è una neoplasia ematologica o tumore del sangue, che si sviluppa nel midollo osseo, nel sangue, nel sistema linfatico e in ulteriori tessuti. Le leucemie sono comunemente diversificate in acute e croniche, a seconda del decorso veloce o meno di progressione della malattia.

Generalmente si parla di leucemia in presenza di alterazioni biologiche nelle cellule del sangue – globuli rossi, globuli bianchi e piastrine -, che causano una crescita e una proliferazione incontrollata delle medesime cellule. Il nome leucemia deriva dalla parola greca leucos, ossia bianco. Colore rappresentativo dell’origine della malattia nei globuli bianchi, le cellule predisposte a combattere le infezioni, che normalmente si riproducono secondo le necessità dell’organismo.

Nei soggetti affetti da leucemia, il midollo osseo produce un elevato numero di globuli bianchi anomali, che creano delle vere e proprie mutazioni genetiche nel DNA. Le cause note di questa malattia non sono presentate con esattezza, ma sembra che vi siano implicati sia fattori genetici sia ambientali.

In molti casi la LLC può restare silente e stabile per svariati anni senza che la persona vittima della malattia possa realmente accorgersene. Per tanti anni passa inosservata. Difatti non dovrebbe richiedere da subito alcun trattamento ma solo osservazione con esami periodici. La progressione della LLC si può associare alla comparsa di sintomi tra i quali i più comuni sono l’astenia (stanchezza), la perdita di peso e la maggiore affaticabilità che è molto frequente. Molto spesso, difatti, si assiste ad un progressivo aumento della conta periferica dei linfociti all’emocromo, del volume dei linfonodi superficiali e profondi, e talvolta delle dimensioni similari ad esempio alla milza.

Alla progressione della malattia si osserva un graduale indebolimento delle difese immunitarie che espone ad una maggiore incidenza di infezioni che devono essere sempre tenute sotto massima osservazione. A volte possono emergere concomitanti complicanze autoimmuni che più frequentemente si manifestano con anemia o carenza di piastrine. Raramente la malattia in questione può trasformarsi in una forma rapidamente progressiva e acuta – come la Sindrome di Richter-.