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Il Collegio 2: esperimento a metà tra realtà e finzione

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Il Collegio è un programma televisivo che va in onda ogni martedì in prima serata su Rai 2. Si tratta di un esperimento sociale i cui protagonisti sono diciotto ragazzi tra i 12 e i 17 anni provenienti da varie parti d'Italia e condotti fino al Collegio Convitto di Celana, a Caprino Bergamasc...

Il Collegio è un programma televisivo che va in onda ogni martedì in prima serata su Rai 2. Si tratta di un esperimento sociale i cui protagonisti sono diciotto ragazzi tra i 12 e i 17 anni provenienti da varie parti d’Italia e condotti fino al Collegio Convitto di Celana, a Caprino Bergamasco. Nulla di particolare se non fosse che i ragazzi vivranno per tutta la durata del programma come se fosse il 1961. L’obiettivo è proprio quello di riproporre le regole, le consuetudini, i pasti e il vestiario di allora e di osservare le reazioni di un gruppo la cui generazione è abituata a tanti agi di cui dovranno fare a meno.

Il Collegio: esperimento

L’esperimento de Il Collegio appare nel complesso credibile perchè le emozioni dei ragazzi sono sincere e si nota, ma ciò che probabilmente fa più ragionare sono le lezioni in classe, rivelatrici della vera essenza del gruppo. Un gruppo di adolescenti spaesati e catapultati in una realtà che non gli appartiene e che non prendono troppo sul serio ciò che stanno vivendo. Lo testimoniano le risate davanti ad un professore, i toni strafottenti nelle risposte, la nonchalance con cui si accettano voti negativi. Tutte cose irrilevanti di fronte al sequestro di un cellulare. Le proteste derivanti svelano molto dei caratteri degli allievi e, forse, molto anche della loro educazione. Ma Il Collegio lascia spazio anche all’emozionalità più pura, quella che emerge dal cuore quando l’insegnante invita gli studenti a leggere un tema intitolato “Il posto che posso chiamare casa”.

Vita dentro Il Collegio

Si inizia con il taglio dei capelli, in linea con le regole che vigevano nel 1961 prima dell’ingresso nei collegi. L’anno è significativo: cento anni dopo l’unificazione d’Italia e un anno prima della riforma scolastica del 1962. La mattina il risveglio in camerata non è come quello a casa propria. Nessun profumo di colazione dal piano di sotto, nessun letto da lasciare disfatto perchè tanto lo rifarà mamma. Le regole sono ferree: ci si alza non troppo con calma, ci si riordina il letto in modo perfetto, si indossa la divisa e ci si reca in refettorio a far colazione, la stessa per tutti. Dopo di che si andrà a lezione, con l’uniforme ben stirata. Guai a trasgredire le regole. Le frequenti ispezioni nelle camerate che portano alla luce effetti personali proibiti innescano reazioni contrastanti perchè generano una punizione unanime, senza ricerca approfondita del capro espiatorio.

Vita senza cellulare

La piaga dell’esperimento de Il Collegio per i suoi studenti pare essere la proibizione di avere un cellulare. Una generazione così abituata all’interazione mediata dallo schermo risulta spaesata ogni qual volta questa possibilità viene meno. I frequenti sequestri e le conseguenti reazioni sono indice di una debolezza che affligge i ragazzi del programma: lacrime amare, pianti disperati, punti interrogativi. Giovani adolescenti che si chiedono come riusciranno ad avere una conversazione con i propri genitori e genitori che, dal canto loro, giudicano impossibile una vita senza l’apparecchio telefonico. Il Collegio mostra così l’altra faccia della medaglia: una realtà che sta stretta ai giovani allievi ma una realtà che non è possibile in linea di principio nemmeno per i genitori.