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Colombia, guai in arrivo per gli ippopotami di Pablo Escobar

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Doradal, 30 mar. (askanews) - Il boss colombiano del traffico di droga Pablo Escobar continua a far parlare a 30 anni dalla morte. Negli anni '80 importò illegalmente quattro ippopotami, per il suo zoo privato in Colombia insieme a elefanti, giraffe e antilopi. Da allora i pachidermi hanno contin...

Doradal, 30 mar. (askanews) – Il boss colombiano del traffico di droga Pablo Escobar continua a far parlare a 30 anni dalla morte. Negli anni ’80 importò illegalmente quattro ippopotami, per il suo zoo privato in Colombia insieme a elefanti, giraffe e antilopi. Da allora i pachidermi hanno continuato a vivere e riprodursi nei dintorni della tenuta del capo del cartello di Medellìn, sono diventati circa 70 e rischiano di compromettere l’ecosistema della zona. L’errore è stato lasciare liberi gli animali una volta che il boss colombiano del traffico di droga si consegnò alle autorità. Gli ippopotami non sono nativi del Sudamerica e in assenza di predatori naturali, questi erbivori territoriali e aggressivi si sono stabiliti nel fiume Magdalena nella Colombia centrale trovando un habitat molto favorevole per riporodursi in maniera incontrollata. Per questo ora il governo li vuole trasferire in India o Messico ma l’operazione non è semplice ed è pure molto costosa. Il piano per la ricollocazione degli ippopotami è cominciato un anno e mezzo fa.

“A seconda degli voli, l’operazione completa dovrebbe costare circa 3,5 milioni di dollari.” spiega Ernesto Zazueta proprietario del parco in Messico che dovrebbe accogliere questi giganti.

La gente del posto è divisa, gli ippopotami sono molto aggressivi e sono responsabili di circa 500 morti all’anno, ma c’è chi li ritiene ormai parte del paesaggio. Ma anche mantenerli non è economico: basti pensare che mangiano circa 40 chili di vegetali ogni giorno e inquinano molto.