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Colonia Capodanno, rifugiati fra gli aggressori

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Un inizio di anno tutto da dimenticare, caratterizzato dalla vicenda di Colonia, fatta di "risse, furti e assalti sessuali alle donne". Ieri, i giornali tedeschi Der Spiegel e Bild hanno pubblicato il rapporto del ministero degli Interni di Berlino su quanto avvenuto a Capodanno, in cui, senza m...

Un inizio di anno tutto da dimenticare, caratterizzato dalla vicenda di Colonia, fatta di “risse, furti e assalti sessuali alle donne”.

Ieri, i giornali tedeschi Der Spiegel e Bild hanno pubblicato il rapporto del ministero degli Interni di Berlino su quanto avvenuto a Capodanno, in cui, senza mezzi termini, si afferma che “le forze presenti non hanno potuto controllare tutti gli avvenimenti, gli assalti e i reati, perché erano troppi contemporaneamente”. La vicenda si riassume in una frase di un rapporto della polizia ripresa oggi dal Corriere della Sera: “le donne, sole o accompagnate, hanno dovuto attraversare delle vere e proprie forche caudine formate da masse di uomini pesantemente ubriachi“. Palpeggiamenti, insulti, furti e borseggi, tentativi di stupro. Le denunce sono in questo momento 121, quasi tutte per “reati a sfondo sessuale”, come ha spiegato la polizia tedesca, i cui portavoce hanno aggiunto che i responsabili finora identificati sono “in gran parte uomini di origine nordafricana”. I racconti di chi ha sporto denuncia confermano che gli aggressori erano immigrati e riportano particolari che non fanno che aggravare il quadro generale. “Non potete farmi niente” avrebbe, secondo quanto ha riportato il Corriere della Sera, detto uno di questi uomini strappando il suo permesso di soggiorno, “domani vado a prendermene uno nuovo”. “Sono siriano” avrebbe invece detto un altro, “dovete trattarmi amichevolmente, mi ha invitato la signora Merkel“.

Veri o meno che siano questi resoconti, sta di fatto che le denunce di Colonia non sono le uniche: altre 70 ne sono state presentate, infatti, per reati simili, ad Amburgo, 12 a Stoccarda, 6 a Zurigo, 3 a Helsinki. L’indignazione – è inevitabile – cresce, rafforzata in maniera ulteriore dal fatto che, ad essere protagonisti delle aggressioni, potrebbero essere stati rifugiati o richiedenti asilo. Con riferimento a quest’ultimo aspetto è comunque doveroso evidenziare che, per quanto numerose, le denunce interessano una percentuale molto bassa della popolazione dei migranti. Del resto, non è improbabile che il racconto di chiunque abbia trascorso un Capodanno in piazza negli ultimi anni comprenda qualche caso di molestia o palpeggiamenti e, tenuto conto di ciò, l’impreparazione complessiva della polizia denunciata dalle stesse autorità tedesche stupisce ancora di più.